Torna l'incubo stop dei porti americani. Risolta, con un accordo, la tensione tra sindacati e lavoratori sulla costa orientale, ora a far temere nuovi ingorghi sono gli scali occidentali (leggi qui il nostro articolo).
L'Italia, invece, a poco più di dieci giorni da Natale, si prepara a quello che sarà un venerdì nero: confermato lo sciopero nazionale per tutta la giornata.
La situazione in America
Oltreoceano a preoccupare sono le trattative tra il sindacato International longshoremen's association (Ila) e l'associazione delle imprese portuali Us maritime alliance (Usmx) bloccate sul nodo dell’automazione. In sintesi, il contratto dei lavoratori scadrà il prossimo 15 gennaio, ma le parti coinvolte sembrano molto lontane da trovare un accordo.
Inoltre, se confermati, dal 20 gennaio entreranno in vigore i dazi annunciati dal neo presidente d'America Donald Trump. Le ripercussioni sulla logistica globale saranno inevitabili.
E le prime avvisaglie ci sono già tutte: sebbene infatti né gli scioperi né i dazi siano confermati, a un mese dalla minaccia sta succedendo quello che in queste situazioni è prevedibile. La corsa agli approvvigionamenti è già partita, con ricadute importanti sul traffico negli scali americani.
A confermare la situazione di tensione ci sono anche le stime e i numeri. Se, infatti, lo scorso ottobre i porti americani hanno movimentato 2,25 milioni di teu - il che significa +9% rispetto all’anno precedente. - le proiezioni per dicembre ne prevedono 2,14 milioni, dunque un incremento del 14,3 per cento.
E, guardando al 2025, le previsioni del traffico sono al rialzo: gennaio dovrebbe raggiungere 2,2 milioni di teu (+12% rispetto all’anno precedente), mentre a marzo si prevede un ulteriore aumento del 12,7 per cento.
Domani venerdì nero in Italia
Tornando in Italia, domani è giornata di sciopero nazionale: si fermeranno i trasporti (escluso quello aereo, per i quale lo stop è previsto domenica 15), le scuole, la sanità. Il traffico rallentato, via mare e via terra, la farà da padrone, mettendo in difficoltà la consegna delle merci, che già soffre per via del periodo pre-natalizio.
Oltrettutto il fermo si protrarrà per tutta la giornata di domani: il Tar ha infatti accolto la richiesta dell’’Unione sindacale di base (Usb) di sospendere l'ordinanza del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la quale l’agitazione generale nel settore dei trasporti era stata ridotta a quattro ore.
L’autotrasporto chiede confronto urgente con il ministro
Nel frattempo Trasportounito, denunciando “il totale disinteresse nei confronti dell’autotrasporto italiano”, ha chiesto un incontro urgente al ministero dei Trasporti per un confronto sulle regole del mercato dell’autotrasporto e sull’adeguamento delle tariffe sulla base dei costi. Se la richiesta non dovesse essere accolta, la sigla ha annunciato nuove manifestazioni e nuove assemblee.