Ringrazia le aziende italiane, batte il petto nazionale perché "facciamo meglio della Francia", esalta la riforma del programma ministeriale su frutta e verdura nelle scuole dove "si buttavano via tante cassette di frutta". E, soprattutto, queste le parole che le aziende vogliono e volevano sentire, sferra l'attacco al "Green Deal ideologico" e punta il mirino contro l'ex commissario Frans Timmermans che deve "chiarire ancora".
Riferimento agli articoli del quotidiano olandese Telegraaf che ha attaccato l'esponente socialista. Parla anche di immigrazione legata all'agricoltura ("noi siamo per i diritti, contro il caporalato, abbiamo regolarizzato il numero più alto di lavoratori stranieri", ndr) - il ministro Francesco Lollobrigida negli spazi berlinesi di Fruit Logistica dove dopo mesi sottotraccia mostra il piglio politico. E guadagna applausi dagli imprenditori dell'ortofrutta.
L'incontro nel padiglione Italia
Immancabile il tuffo negli stand, la posa per le foto, le strette di mano, gli incontri ma il tempo dedicato ai messaggi politici - anche se ha voluto sottolineare che su certi temi non c'è "differenza tra destra e sinistra" - il ministro lo ha speso negli spazi di Cso Italy durante l’inaugurazione del padiglione italiano. Insieme ai rappresentanti del mondo ortofrutticolo dal presidente di Cso Italy Paolo Bruni, a Marco Salvi rappresentante di Fruitimprese e Davide Vernocchi, numero uno di Apo Conerpo. Senza dimenticare il nuovo ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, il presidente di Ice Agenzia, Matteo Zoppas, e all’asessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo.
Questi i nomi, ma sono fondamentali le parole. Quelle preoccupate di Bruni: "Anche se il nostro export è cresciuto nel 2024 in volume e in valore, fino a superare i 6 miliardi di euro, le nostre esportazioni nel biennio 2022/23 erano diminuite del 7% e ancora hanno davanti molte sfide".
E via con l'elenco consueto delle criticità. A iniziare "dall’emergenza fitosanitaria che va affrontata e risolta con decisione. Siamo un Paese virtuoso, che dagli anni novanta a oggi ha ridotto del 75% l’uso di sostanze attive. Forti di questo dobbiamo dire all’unisono all’Europa che, pur nel rispetto della salubrità e della sostenibilità delle nostre produzioni, abbiamo bisogno di avere a disposizione tutti gli strumenti più idonei per difenderci”.
Il ministro contro il dumping sociale ed economico degli altri Paesi
Gli imprenditori hanno aperto la strada al ministro che sui temi del dumping sociale ed economico non si è fatto pregare. Condannando l'Europa che "applica regole strettissime ai nostri produttori e poi permette l'importazione di prodotti coltivati con tanti farmaci".
Una disparità che "non tutela il produttore e il consumatore". Insomma non si può permettere la circolazione di prodotti di Paesi dove si è molto più laschi nell'applicazione delle azioni fitosanitarie. "Il produttore se potrebbe risparmiare sui trattamenti lo farebbe, ma non sempre è possibile".
Un attacco alle "politiche suicide dell’Europa, le logiche inspiegabili, lontane da ogni confronto con la realtà". Se l'Europa sbaglia fa bene il Governo Meloni. Questo il messaggio di Lollobrigida.
"La posizione dell’Italia sul Green Deal - ha sottolineato - è chiara: è di difesa dell’agricoltura che coincide con la difesa dell’ambiente perché c’è l’agricoltore sul territorio. Ci batteremo con pragmatismo sulle molecole. Così come ci battiamo per l’immigrazione regolare, legale, necessaria al settore. Così come stiamo facendo chiarezza sui meccanismi di gestione del rischio e sul rinnovato progetto Frutta e Latte nelle scuole". Riferimento ad un meccanismo perverso, "durato 11 anni", che portava a buttare via frutta e verdura.
Stoccata contro l'ex commissario Frans Timmermans, ma il bersaglio è tutta la politica Ue. "Abbiamo messo 250 milioni sui trattori facendo risparmiare sulle emissioni con lo Stage V mentre la Ue voleva solo mezzi elettrici. Ma non ci sono le colonnine nei campi".
Sul tema però ricordiamo che con la misura Parco Agrisolare - risorse europee del Pnrr ma gestite in Italia - si sono finanziati i pannelli fotovoltaici ma pure colonnine ed accumulatori. E dove i trattori a batteria si possono usare, non sono funzionali a tutte le pratiche, permettono di ridurre emissioni climalteranti, locali (dannose pe ri lavoratori) e grazie all'energia auto prodotta un bel taglio delle spese.
Numeri e timori di Salvi
Il presidente di Fruitimprese Marco Salvi nel suo intervento: "Il nostro export chiude il 2024 con dati positivi con mele, uva e kiwi che continuano ad essere i nostri campioni, ma attenzione, il Green Deal sta mettendo a rischio intere filiere produttive. Nel 2015 il nostro Paese produceva 560 mila tonnellate di kiwi verde, nel 2024 ne ha prodotte 188 mila. Tante imprese stanno emigrando in Grecia per non perdere mercati costruiti in 50 anni di lavoro".
Le richiese della cooperazione con Vernocchi
Davide Vernocchi, presidente Apo Conerpo, in rappresentanza della cooperazione ha puntato sulla competitività: "Se la vogliamo mantenere, dobbiamo affrontare il tema della gestione del rischio e quello delle problematiche fitosanitarie rispetto alle quali il settore non ha strumenti per riuscire a produrre. Ogni molecola che ci tolgono è una filiera produttiva che entra in crisi. Si deve agire adesso, prima che sia troppo tardi”.