Un codice numerico di identità sulla buccia del melone per conoscere la sua storia, avere garanzie sulla varietà del frutto, conoscere il grado zuccherino (garantito a un livello più elevato rispetto alla media in commercio), la zona di coltivazione, l’elenco degli interventi colturali a cui è stato sottoposto e i risultati delle analisi di controllo su eventuali residui di agro-farmaci. È il sistema di tracciabilità ideato da Lorenzini Naturamica® – azienda ortofrutticola con sede a Santa Croce di Sermide in provincia di Mantova, ma con un sito produttivo anche nel sud-est siciliano a Pachino – presentato sabato 6 giugno a Expo nello spazio che Banca Intesa offre alle imprese protagoniste di casi di eccellenza e, in particolare, vincitrici del concorso “R-Innovatori della terra”.
I meloni “firmati” da Lorenzini sono in vendita, così come anche le altre referenze prodotte dall’azienda (angurie, pomodori, zucche e zucchini) anche sul nuovo sito di e-commerce www.e-melone.it. L’azienda mantovana è anche molto attiva sul fronte della sostenibilità ambientale: dal 2011 il 70% del fabbisogno aziendale in energia elettrica viene prodotto da un impianto fotovoltaico integrato sul tetto del magazzino di lavorazione e spedizione climatizzato per garantire la “catena del freddo” e mantenere a lungo inalterate le caratteristiche intrinseche dei prodotti. Nel settembre 2014, inoltre, Lorenzini Naturamica ha avviato il più grande progetto in Italia di efficientamento energetico del riscaldamento di parte delle serre adibite alla coltivazione dei meloni in collaborazione con Enel.si. Quattro caldaie, alimentate con biomassa (cippato) proveniente da aree poco distanti dall’azienda, riscaldano 187.610 mq di serre, con un risparmio annuale stimato di CO2 pari a 33.791 tons.
L’azienda, nata nel 1984, a fine anni ’90 ha ampliato la propria produzione con un sito in Sicilia fino ad arrivare ad una superficie totale di quasi 500 ettari di terreni. A Pachino è stato messo in produzione il nuovo pomodoro datterino e dal 2012 si è aggiunta anche la zucca Delica, una nuova coltivazione caratterizzata da un grado brix elevato e da un’ottima consistenza (anch’essa ha la propria tracciabilità sul sito internet).