21 aprile 2021

Lotta alle pratiche sleali: arriva il sì del Senato

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Oggi, con l'approvazione definitiva da parte del Senato della Legge di delegazione europea, il contrasto alle pratiche sleali nei rapporti commerciali tra imprese nelle filiere agroalimentari diventa realtà.

Infatti, in una nota il ministero delle Politiche agricole rende noto che: “I principi individuati dal Parlamento italiano permettono di indirizzare il quadro giuridico esistente verso una maggiore tutela degli operatori delle filiere agricole e alimentari rispetto alla problematica delle pratiche sleali. Saranno, quindi, sostenute le buone pratiche commerciali e la trasparenza a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione commerciale. L’obiettivo è quello di vietare pratiche commerciali eccessivamente gravose per i produttori agricoli e alimentari, come le aste elettroniche a doppio ribasso e le vendite a prezzi inferiori del 15% ai costi medi di produzione elaborati da Ismea”.

L'Icqrf farà da autorità di contrasto e vigilanza

L'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) è stato designato quale Autorità nazionale di contrasto deputata all'attività di vigilanza sull'applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, l'applicazione dei divieti stabiliti dalla direttiva e delle relative sanzioni. La stessa Authority, prima di procedere all'applicazione di sanzioni di fronte a conclamate azioni illecite, potrà in ogni caso prevedere meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie tra le parti, valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza attraverso la definizione di accordi quadro nazionali.

Paolo De Castro: “Il governo recepisca subito la Direttiva Ue”

paolo-de-castro“Con il via libera definitivo del Parlamento italiano alla legge di Delegazione europea, il Governo dovrà ora rendere applicabile sul territorio nazionale la direttiva Ue 633/2019 contro le pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare. La norma, che approvammo in tempi rapidi due anni fa al Parlamento europeo, dovrà essere definitivamente recepita con un decreto legislativo entro il prossimo 30 aprile per procedere al contrasto delle tante azioni illecite che spesso si riscontrano ancora in tutte le transazioni all'interno della catena agroalimentare”. Questo il commento di Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo e relatore della direttiva 633.

“Dopo il via libera definitivo della legge da parte di entrambi i rami del Parlamento – osserva De Castro – ora il nuovo quadro giuridico consentirà al Governo di emanare il decreto legislativo per tutelare i nostri produttori agricoli da pratiche sleali all'insegna della trasparenza e della correttezza nei rapporti di fornitura tra tutti gli attori della catena. L'obiettivo è mettere fine a ritardi nei pagamenti delle fatture, ad aste elettroniche al doppio ribasso che penalizzano gli agricoltori, con prezzi spesso al di sotto dei costi di produzione, ma anche a vendite sottocosto, ricarichi di spese per pubblicità dei prodotti non richieste, e altre azioni che attualmente rendono iniqua la distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare”.

Prandini: “Importante stop alle aste capestro”

Dal canto suo, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini dichiara: “E' importante lo stop alle aste capestro al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione in un momento proprio in cui è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l'emergenza Covid”.

Un intervento normativo che secondo la Coldiretti renderà più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed eviterà che l'attuale ricorso alle offerte promozionali di una parte della Gdo venga scaricato sulle imprese di produzione. Imprese già costrette a subire l'aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.

Ma la legge colpisce anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore, visto che per ogni euro speso dai consumatori per l'acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.

Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive – spiega la Coldiretti – si interviene anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. E' stato introdotto nel provvedimento anche l'anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci.

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