«Innamoratevi di Melinda, vinceremo». Così disse nell’aprile del 2002 l’uomo chiave nel successo di uno dei brand più famosi in Italia, e non solo nel settore ortofrutticolo. Dopo 13 anni Luca Granata ha deciso di lasciare la direzione di Melinda, dopo che era sbarcato in Trentino provenendo da DuPont.
A darne notizia i quotidiani locali, come il Corriere del Trentino, che riportano la dichiarazione del presidente del consorzio melicolo della Val di Non Michele Odorizzi che martedì ha dato notizia al consiglio di amministrazione delle dimissioni di Luca Granata: “Il cda dopo aver approfonditamente valutato la richiesta ha ritenuto opportuno accettarla comprendendone le motivazioni”.
Granata resterà al timone di Melinda ancora per qualche settimana, in modo tale da permettere al Consorzio, a questo punto in tempi molto brevi, di poter trovare il successore. Un'eredità non semplice, chiunque sarà scelto, considerando che si troverà a guidare una delle realtà da sempre indicate come esempio virtuoso da seguire per tutto il mondo ortofrutticolo.
Sempre nel 2002, nell’intervista rilasciata al quotidiano Alto Adige, il giorno prima del suo insediamento in Melinda, Granata affermò: “In effetti mi gioco l'esistenza: ho lasciato un lavoro per me gratificante per un qualcosa di estremamente incerto, con un contratto a tempo della durata di tre anni”. Quell’incertezza si è poi trasformata in una lunga sfida decisamente vinta, con intuizioni che hanno fatto storia: dalla decisione di diversificare il business cercando un partner che potesse mettere il bollino Melinda anche sui trasformati (vedi barrette, mousse e mele essiccate), sino alle celle ipogee scavate nella roccia per conservare le tante varietà di mele della Val di Non.
“Non c’è nulla che posso dire in merito al mio futuro” ha dichiarato a myfruit Luca Granata. “Notizie dettagliate in merito saranno comunicate a tempo debito da chi di dovere. Spero potrà comprendere la mia necessaria riservatezza sull'argomento”. Ovviamente abbottonato in questo delicato momento di transizione, non solo personale, ma anche dell’azienda che ha diretto sino ad oggi, in realtà più testate di settore parlano di un suo passaggio dalle mele alle pere, destinazione Apo Conerpo in Emilia Romagna.
Chissà se anche questa volta si sentirà di aver messo in gioco la sua esistenza per qualcosa di incerto. Sicuramente sarà un’altra grande sfida.