08 febbraio 2024

Luv, ecco la prima fiera d’uva da tavola

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L’uva da tavola fa squadra con Luv, la fiera dell’uva da tavola.  Non vuole essere la classica sagra, la classica festa, il classico appuntamento ma un evento che oltre alla promozione e alla pubblicità del prodotto metta insieme i protagonisti della filiera. Questo è il passaggio  necessario secondo gli organizzatori di  Luv, si terrà alla nota fiera di Bari dal 22 al 24 ottobre 2024, presentata oggi a Italian fruit village a Fruit Logistica in un evento moderato dalla direttrice di myfruit.it,  Raffaella Quadretti.

Parola agli organizzatori

Mirko  Sgaramella,  coordinatore di Fruit Communication, sintetizza quello che vuole essere il punto di forza dell’iniziativa: “Sono previsti i tour per i giornalisti e i buyer per far conoscere il territorio, le aziende e il prodotto. Oltre l’aspetto promozionale puntiamo soprattutto a far partecipare le aziende negli stand per conoscersi, mettersi insieme, scambiare esperienze. Il nostro obiettivo è l’aggregazione della filiera, questa la prima motivazione per avviare questa fiera”.

Non basta la bontà del prodotto se il gusto del consumatore cambia, per intercettare le tendenze e magari anticiparle, per non parlare della  forza contrattuale, servono dimensioni importanti. Tra le iniziative della fiera ricordiamo anche 24 ore di contenuti ad alto valore tecnologico e scientifico.

Qualche dato. Il 95% della produzione dell’uva da tavola è prodotta in Puglia e Sicilia con un milione di tonnellate su 45mila ettari e per 750 milioni di fatturato. Il polo europeo più importante per l’uva da tavola. Una realtà importante ma con concorrenti e competitori agguerriti e preparati in tutto il mondo.

La Regione Puglia partecipa

Gianluca Nardone, direttore del dipartimento rurale della Regione Puglia assicura sul sostegno regionale. “Una fiera da fare. In Germania la Spagna esporta oltre 4 miliardi di prodotti ortofrutticoli, l’Italia si ferma a 1,8 miliardi. Al primo posto la mela da una regione dove si fa squadra e poi 350 milioni  di uva da tavola soprattutto pugliese, ma dobbiamo andare insieme alla  Sicilia”.  Chiaro il messaggio.

Gaetano Frulli presidente di Nuova fiera del Levante: “Si tiene a Bari perché come  fiera siamo punto di riferimento per tutta l’Italia meridionale. Fondamentale il sostegno della Regione.  I produttori potranno vedere tutte le innovazioni tecnologiche del settore”.

Parola ai protagonisti

Massimiliano Del Core, Cut – Commissione uva  da tavola, ha sottolineato la necessità di una fiera  aperta all’esterno, ma pure orientata anche all’interno.  “Sarà la prima puntata di un programma di successo. Incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi esperienze sarà un dato positivo”. C’è da far crescere la conoscenza del settore soprattutto tra i produttori.

Sul palco insieme tre rappresentanti di consorzi Igp. Una notizia. Michele La Porta per Igp Uva di Puglia che rappresenta una dimensione regionale. “Si tratta di una grandissima opportunità, siamo pronti”. Come Gianni Raniolo (Igp uva di Mazzarrone): “Saremo presenti per creare sinergie.  Siamo tutti il cuore dell’uva da tavola  italiana. Ci sono climi diversi quindi tempi diversi  di produzione che ci permettono così di soddisfare tutta la domanda”. Insomma non ci si pesta i piedi, anzi  si potenzia l’offerta italiana.
Marsello Losardo dell’Igp di Canicattì  ha espresso soddisfazione: “Non conoscevo i dati su export perchè  singolarmente non  ce ne rendiamo conto”. Infine  Giacomo Suglia (Apeo): “Siamo arrivati in ritardo ma ci siamo, possiamo offrire sia uva senza semi sia con i semi.  La prima nel 2023 ha superato la seconda. Lo hanno deciso i consumatori. Riusciamo a offrire prodotto fresco per almeno sei mesi l’anno”.  Prodotto e contenuti non mancano. Appuntamento a Bari.

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