La definitiva conferma della rinascita di Macfrut come unica fiera di riferimento del panorama italiano era già avvenuta l'anno scorso, con il chiaro endorsement da parte della rappresentanza politica presente sul palco della cerimonia di inaugurazione (vedi qui).
Quella che parte oggi, invece, la 35esima edizione all'interno degli 8 padiglioni della Fiera di Rimini, messa definitivamente da parte la “telenovela delle fiere”, sarà probabilmente quella della consacrazione di un progetto, voluto sin dall'inizio del suo insediamento dal presidente Renzo Piraccini, che intendeva e intende puntare sull'aggregazione di tutta la filiera ortofrutticola e sull'internazionalizzazione.
Al di là dei numeri, nuovamente da record, che accompagnano l'inizio di questa nuova edizione (vedi qui l'ultimo comunicato dell'organizzazione), c'è sicuramente grande attesa: sono tornati tanti nomi importanti del settore ortofrutticolo, il numero degli eventi – convegni, meeting e incontri – è decisamente cresciuto, i buyer invitati sono sempre di più così come lo sguardo all'estero, che quest'anno ha come ciliegina sulla torta anche il battesimo del Tropical Fruit Congress, con un programma intenso e molti ospiti presenti.
“Cambiare ancora sarà inevitabile” titolò l'anno scorso Rolando Drahorad, nel suo articolo pubblicato da myfruit e relativo all'edizione 2017 di Macfrut, l'ultimo dedicato ad una fiera che ha visto nascere e alla quale era molto affezionato, come d'altronde traspare chiaramente da quelle lucide, e a tratti anche severe, parole, ma come sempre mai banali e scritte da chi non solo conosceva il mondo dell'ortofrutta come pochi altri, ma che sentiva come un “dovere morale” la rinascita di questa fiera.
E oggi, alla fine della cerimonia di inaugurazione, Macfrut consegnerà un premio alla memoria di Rolando Drahorad. A ritirarlo la moglie Christine e il figlio Thomas. Un premio a chi ha saputo dare un grande contributo al mondo dell'ortofrutta, grazie alla capacità di saper guardare sempre verso direzioni nuove e differenti.