04 maggio 2022

Macfrut: business e conoscenza. La strategia paga

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Nonostante il clima di grande incertezza e le tensioni internazionali, l'edizione 2022 di Macfrut si è aperta nel segno dell’ottimismo. “L'ottimismo che arriva dai numeri – ha detto Renzo Piraccini, presidente di Macfrut – Siamo ottimisti prima di tutto per quanto riguarda i numeri della manifestazione che, pur tenendosi dopo soli otto mesi da quella precedente, vede un ritorno alla normalità, con una superficie espositiva lorda di 40mila metri quadrati e 830 espositori, il 28% dei quali esteri. Ma ottimismo anche per quanto riguarda il settore ortofrutticolo che ha chiuso il 2021 con la cifra record di 5,5 miliardi di euro di esportazioni (+ 6% sul 2020) e un saldo attivo della bilancia commerciale di oltre un miliardo di euro“.

L’ottimismo riguarda anche la campagna commerciale che si apre sotto i migliori auspici, dopo due anni in cui le avversità atmosferiche e fitosanitarie hanno provocato gravi danni in molte aree produttive. “In questi ultimi anni la Spagna ha superato l’Italia dal punto di vista produttivo e dell’export – ha ricordato Piraccini –  ma se consideriamo l’intera filiera – dal comparto sementiero ai mezzi tecnici, dalle tecnologie di campo alle linee di confezionamento, dal packaging ai servizi – l’Italia è leader assoluta in Europa. Ed è proprio questa la caratteristica che abbiamo voluto dare a Macfrut: una fiera rappresentativa di tutti gli anelli della filiera ortofrutticola”.

Acquisire contatti commerciali e conoscenza

Dal Cherry Symposium allo Spice & Herbs global expo, fino al Tropical Fruit Congress, Macfrut si conferma anche importante momento di approfondimento. “Siamo una fiera diversa, perché qui si viene per acquisire contatti commerciali ma anche conoscenza. E' questa la vera sfida”. A myfruit.it il presidente Piraccini ha poi dichiarato: “”Mi sembra che si respiri un'aria molto frizzante”.

 

All’inaugurazione di Macfrut 2022 è intervenuto il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli che ha sottolineato come il ritorno di Macfrut in presenza rappresenti un segnale di ripresa per il Paese e che grazie al sistema fieristico riprende la grande voglia di far vedere le eccellenze della filiera agroalimentare italiana, “un settore trainante per l’economia del nostro Paese che non si è mai fermato nemmeno durante i periodi più bui della pandemia, mantenendo cibo sicuro sugli scaffali dei nostri supermercati”.

Difendere la capacità di investimento e il reddito dei produttori

Patuanelli ha poi evidenziato le tante sfide che il settore agricolo si trova ad affrontare, dal momento che ci troviamo davanti a una crisi che introduce elementi distorsivi dei mercati, aumenti costi materie prime e dell’energia, che mette a rischio la capacità di investimento degli imprenditori agricoli italiani. “Oggi la capacità di investimento insieme al reddito degli agricoltori è la prima cosa che dobbiamo difendere – ha ribadito Patuanelli – e la grande domanda a cui dobbiamo rispondere è: come facciamo a produrre cibo per 10 miliardi di persone senza impattare sull’ambiente e garantendo a tutte le popolazioni del mondo un accesso sicuro al cibo?”.

Il ministro ha poi puntualizzato come oggi l’Europa deve unirsi per affrontare questa crisi perché a questa domanda si risponde con l’innovazione e quindi con la capacità di investimento: l’innovazione sarà il faro che ci guiderà verso un’agricoltura diversa che non è una agricoltura che va verso l’omologazione.  Sicurezza alimentare: Patuanelli ha sottolineato come sia necessario tenere alta l’attenzione su questo tema, nelle aree più povere del Pianeta l’accesso al cibo può diventare un tema ancor più gravoso che in passato.  “Non è accettabile che una crisi internazionale come questa – ha detto Patuanelli – che mette in difficoltà le nostre economie, porti una parte del mondo in difficoltà e la condanni a una povertà assoluta. L’Europa non può non porsi questo problema. La Fao lo sta facendo bene, ma tutti dobbiamo aiutare i Paesi che oggi vivono queste difficoltà per principi di umanità. Insieme dobbiamo fare sforzi e stare vicini a chi non può mangiare”.

Quanto al futuro dell’agricoltura, nel corso della sua visita a MacFrut, Patuanelli ha ribadito l’importanza che riveste in questo momento la programmazione, rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “Le progettualità nel settore agricolo del Piano vanno a toccare i temi centrali: diversificazione del reddito, agroenergie, contratti di filiera, il tema irriguo, la logistica. Stiamo accelerando sulle misure di implementazione del Piano, stiamo raggiungendo tutti gli obiettivi che ci eravamo fissati. Certamente preoccupazioni ci sono ma c’è anche capacità di guardare a contingenza e futuro”.

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