MACFRUT. Un appuntamento fondamentale per il mondo del retail.

Il mondo dell’ortofrutta diventa sempre più complicato, più tecnologico. Il produttore e l’operatore lungo la filiera devono conoscere i problemi del dettaglio (non sempre lo studiano abbastanza) ma anche il buyer che ha come compito quello di rifornire gli scafali di merce fresca ed appetibile ha bisogno di conoscere meglio le problematiche che stanno a monte.
A breve Cesena, centro ben noto a tutti gli addetti ai lavori come uno dei maggiori punti di smistamento italiano di prodotti ortofrutticoli sia per il mercato interno che estero, diventerà capitale del mondo ortofrutticolo italiano per tre giorni con MACFRUT e offrirà un’occasione ghiotta per conoscere i retroscena che si nascondono nella filiera dopo che la frutta è stata raccolta dalla pianta.
Discutono ed espongono dei loro prodotti e dei loro servizi, infatti, gli operatori che, giorno dopo giorno, curano la conservazione, la lavorazione, il confezionamento, la logistica ed il marketing di ogni tipologia di frutta e verdura che il consumatore si trova in bella vista nei punti vendita che frequenta settimanalmente.
Ci sono i prodotti che hanno bisogno della massima celerità per poter arrivare freschissimi, magari il giorno dopo, a destinazione come è il caso di molti ortaggi, ma ci sono anche merci che esigono una conservazione accurata per potersi presentare in ottime condizioni anche dopo mesi di permanenza in celle frigorifere sofisticate come succede a mele, pere e kiwi.
Dal punto di vista del marketing non mancheranno la loro presenza, come espositori o visitatori, i rappresentanti della maggior parte delle organizzazioni dei produttori e delle realtà commerciali private dedite alla lavorazione, alla commercializzazione e all’import-export dei più svariati prodotti. Lo scopo di tutti sarà quello di capire come soddisfare il consumatore finale con un prodotto aggiornato alle esigenze della moderna distribuzione.
La presenza degli operatori del piccolo e grande dettaglio è fondamentale, appunto, per la migliore comprensione delle reciproche necessità e per evitare incomprensioni nel corso delle campagne specifiche e per assecondare le evoluzioni dei gusti dei consumatori.