09 luglio 2021

Maltempo al nord, sono pesanti i danni a frutta e orticole

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Bombe d'acqua, trombe d'aria e grandinate anomale hanno investito, ieri, il nord Italia. Il che, secondo Coldiretti Cuneo, fa salire a milioni di euro i danni causati dal clima impazzito in questa estate 2021 bollente e siccitosa in cui si contano già 149 eventi estremi (dati dell'European severe weather database, Eswd. L'ultima ondata di maltempo ha colpito soprattutto Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto devastando mais, soia, frutteti, vigneti pregiati e ortaggi in pieno campo con alberi sradicati e tetti scoperchiati.

Piemonte: grandine e tornado

In Provincia di Cuneo, causati dall'impressionante grandinata che ha raggiunto il massimo della sua violenza in Valle Po, si segnalano danni ingenti su tutte le specie frutticole nonostante molte coltivazioni fossero protette da reti antigrandine. Danni anche a orticoli, mais, soia e grano dove non era stato ancora mietuto. Tra Cavallermaggiore e Marene, ieri pomeriggio, si è generato un vero e proprio tornado che si è abbattuto su alcuni campi di mais.

“Una vera calamità – sottolinea Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina alla vendemmia.  La grandine è l'evento più dannoso perché dove ha colpito ha distrutto in pochi minuti il lavoro di un intero anno. Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.

“L'effetto dei cambiamenti climatici – aggiunge Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – con l'alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo ma ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”. 

Emilia Romagna: ancora danni per pesche, nettarine, pere

La violenta grandinata che ha colpito ieri la zona di Romagna fra Imola e Castel del Rio ha causato danni ingenti alle coltivazioni della zona. Lo dice Coldiretti Emilia Romagna a proposito della precipitazione improvvisa che ieri si è abbattuta sui comuni di Imola, Sesto Imolese, Medicina, Sasso Morelli, Casola Canina e Fontanelice, danneggiando gravemente pesche, nettarine, albicocche, pere, ma anche cipolle e vigneti. È presto per tracciare un bilancio, ma – fa sapere Coldiretti regionale – i quindici minuti di grandine di ieri pomeriggio hanno certamente causato danni per milioni: nella zona di Fontanelice la produzione di pesche, nettarine e albicocche è praticamente azzerata, leggermente meno grave quella dei kiwi perché i frutti ancora coperti da foglie hanno resistito di più. Molto colpite nella zona a nord della via Emilia anche le cipolle.  Una vera calamità – sottolinea Coldiretti regionale – in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina alla vendemmia.  La grandine – precisa Coldiretti Emilia Romagna – è l’evento più dannoso perché dove ha colpito ha distrutto in pochi minuti il lavoro di un intero anno. Siamo di fronte in Italia – continua Coldiretti regionale – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni non impatta solo sul turismo ma ha fatto perdere – conclude Coldiretti Emilia Romagna – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Fonte: Coldiretti

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