Il Piemonte sta diventando una regione sempre più vocata alla frutta in guscio. La nocciola, da questo punto di vista, è ancora di gran lunga la coltura che va per la maggiore, ma c’è molto fermento, negli ultimi anni, anche per due produzioni che prima erano ben poco praticate da queste parti: le mandorle e le noci.
A raccontare come sta andando questo progetto è Paolo Aimar, presidente del Consorzio frutta in guscio di Piemonte, già Consorzio mandorla Piemonte. “Proprio quest’anno – spiega Aimar – abbiamo avuto l’esigenza di cambiare nome al nostro consorzio, nato soltanto nel 2021, perché appunto sono entrati anche soci nocicoltori. E, dal momento che abbiamo appunto adottato la denominazione frutta in guscio, non ci poniamo limiti in questo senso”.
Una realtà in crescita
Ancora Aimar infatti continua: “Per ora gli associati sono una cinquantina, tra produttori di mandorle e, appunto di noci. Ma nel futuro potremmo pensare anche all’arachide, visto che si stanno facendo prove in campo per questa coltura, e alla castagna nostrana, che oggi sta vivendo una fase contraddittoria: ha una scarsa richiesta sul mercato del fresco, ma ci sarebbe una forte domanda di trasformati. Vogliamo comunque rimanere una realtà “made in Piemonte”, poiché siamo fornitori diretti dell’azienda Life, sempre molto attenta all’origine delle proprie materie prime”.
Le mandorle
Commentando poi l’annata 2023 delle mandorle, Aimar rileva: “Sia in termini produttivi, sia qualitativi, siamo molto soddisfatti. Attualmente siamo in piena raccolta. Abbiamo concluso infatti con Tuono, la nostra cultivar più precoce, e stiamo cominciando con Penta e Makako. I frutti si presentano sani e con buoni calibri. Certo, non stiamo ancora esprimendo il nostro pieno potenziale produttivo perché abbiamo soltanto impianti giovani – i più datati hanno quattro anni! – ma siamo già arrivati a una media di 10 chili per pianta e nel giro di due anni potremo contare su una superficie di 49 ettari a mandorleto”.
Le noci
Per quanto riguarda le noci, Aimar puntualizza: “La situazione è molto similare alle mandorle, nel senso che gli impianti sono ancora molto giovani. L’anno scorso all’azienda Life ne sono state consegnate 140 quintali, mentre quest’anno saranno circa il doppio. E, intanto, lo sviluppo dei frutteti continua ad andare avanti”.
Peraltro, il Consorzio frutta in guscio di Piemonte abbraccia davvero l’intera regione. “Abbiamo associati – conclude Paolo Aimar – praticamente in tutte le province, con Alessandria e Cuneo che allo statio attuale sono le più produttive”.