13 gennaio 2022

Mandorle: in Sicilia produzione in calo, ma prezzi soddisfacenti

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C’è soddisfazione, almeno sul fronte degli scambi sul mercato, per come si è concluso il 2021 delle mandorle siciliane. A dare la sua testimonianza a myfruit.it è Salvatore Parrinello, titolare di un’azienda – la Parrinello – che conta 35 ettari di mandorleto e che lavora interamente il proprio prodotto, proponendolo in tutta Italia sia a clienti professionali (gelaterie e pasticcerie, soprattutto con semilavorati), sia a privati (sempre più interessati anche a prodotti nuovi, come la crema o l’olio di mandorla, quest’ultimo novità del 2021).

“La campagna 2021 – spiega Parrinello – si è chiusa con un sensibile calo di produzione, circa il 30%. La causa principale è da attribuire alla scarsità di precipitazioni e al clima siccitoso della scorsa estate, che ha messo a dura prova le piante. Siamo invece soddisfatti dal punto di vista commerciale, visto che i prezzi sono stati buoni e abbiamo intercettato sia una clientela professionale, sia una clientela privata. Proprio la clientela privata – ha proseguito Parrinello – ci ha permesso anche di superare il periodo delle chiusure dei locali, legate all’emergenza covid”.

Dal punto di vista agronomico, intanto, la campagna 2022 si apre con un punto interrogativo, legato soprattutto al meteo delle scorse settimane. “Per quanto ci riguarda – spiega Parrinello – la fioritura da noi deve ancora iniziare, poiché abbiamo scelto di piantare varietà tardive, quali Tuono, Genco e un po’ di Ferragnes. Si comincerà quindi a vedere qualcosa a partire da marzo. Certo, nelle scorse settimane abbiamo registrato piogge molto abbondanti, e questo non è un aspetto positivo a livello di erosione del terreno”.

Alla domanda, poi, se oggi rifarebbe la scelta di convertire a mandorleto gran parte della sua azienda, che un tempo era specializzata nei seminativi, Parrinello risponde: “In prospettiva non mi sono pentito e lo rifarei. Ovvio che in questi ultimi tempi, con il prezzo del grano che è andato alle stelle, sarebbe stato molto più conveniente produrre dei cereali”.

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