28 maggio 2020

Mandorle, la Puglia pronta a chiedere lo stato di calamità

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Per le mandorle, in Puglia si profila un anno molto difficile. Gli effetti delle gelate del 24 e 25 marzo scorsi stanno infatti presentando il conto proprio in questi giorni, grazie ai sopralluoghi dell’Ispettorato agrario della Regione. Secondo Coldiretti Puglia, le conseguenze più gravi si registrano nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani, dopo che i tecnici della stessa Coldiretti hanno accompagnato nei sopralluoghi il personale dell’Ispettorato.

“I danni ai frutteti – riferisce Coldiretti – sono stati constatati a Putignano, Grumo, Toritto, Bitetto, Bitonto, Acquaviva, Turi, Castellana, Conversano, Valenzano, Capurso, Adelfia, Casamassima, Rutigliano, Noicattaro, Sammichele, Minervino Murge, Poggiorsini, Canosa, e Corato e successivamente ad Andria, Sannicandro, Binetto, Palo, Gioia del Colle, Santeramo e Altamura”.

Per le mandorle, si parla di un crollo della produzione fino a un 90% rispetto a un’annata normale. “Un disastro”, ha commentato laconicamente ma molto efficacemente Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari e Bat.

Attualmente in Puglia è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 19.428 ettari (il che corrisponde a oltre il 35% della superficie nazionale), che ha fornito una produzione totale di 264.670 quintali di mandorle, un terzo del totale nazionale (33%). Tali cifre, collocano la Puglia al secondo posto fra le regioni italiane, dopo la Sicilia. In Puglia le mandorle sono prevalentemente coltivate in provincia di Bari con una produzione di 148mila quintali e 12.500 ettari, pari al 63% della superficie pugliese coltivata, e ben il 96% della superficie regionale destinata a frutta in guscio è investita a mandorlo.

“E’ evidente – insiste il presidente Muraglia – la perdita economica causata dalle gelate che gli imprenditori agricoli registrano proprio sul futuro mancato raccolto di mandorle…è urgente la dichiarazione di stato di calamità, per cui abbiamo già chiesto formalmente la declaratoria a marzo scorso”.

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