Negli Stati Uniti, dove si concentra circa l’80% della produzione mondiale di mandorle, cresce la preoccupazione per il futuro di questa coltura. A riferirlo in questi giorni è stata la storica rivista The Atlantic, che ha messo nero su bianco il paradosso, per molti versi già noto, che sta attraversando tale coltura. Se infatti, da un lato, la commercializzazione delle mandorle risulta molto ben remunerata, dal momento che le proprietà salutistiche di questo frutto sono sempre più conosciute e quindi esso è sempre più richiesto, dall’altra parte la produzione statunitense arranca, soprattutto per due motivi: la grande siccità che ha colpito la California (dove si concentra la grandissima maggioranza delle coltivazioni) e la moria di api dovuta all’utilizzo di pesticidi. In questo modo, infatti, non si riesce nemmeno ad assicurare un’adeguata impollinazione. Un ulteriore problema riportato sempre su The Atlantic è che, per sopperire alla mancanza di acqua, il fiume Klamath è stato largamente sfruttato, deviando la sua acqua nei campi. Così facendo, tuttavia, è stata messa a repentaglio la vita di migliaia di salmoni, con un danno potenziale quindi per l’economia ittica. Un’empasse difficile, quindi, per la quale non è stata trovata una soluzione e per cui sono in tanti a nutrire forti preoccupazioni.
31 agosto 2014
Mandorle, negli Usa cresce la preoccupazione
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