Dopo il 2021, anche il 2022 sta mettendo in difficoltà, in alcune zone, i produttori di mandorle. Il problema, ancora una volta, è rappresentato dalle gelate tardive, che pochi giorni fa hanno colpito nel Barese. E Leo Luca Sforza, titolare dell’azienda “La mandorla degli Sforza” di Grumo Appula (Bari), dove la mandorlicoltura si pratica da quattro generazioni, traccia un primo bilancio dopo il ritorno improvviso del freddo.
“Quest’anno, in campagna – spiega Sforza – era andato tutto bene fino a una decina di giorni fa, quando una gelata tradiva ha compromesso l’annata. Complessivamente, stimiamo di avere perso circa un 50% del nostro potenziale produttivo. Purtroppo, i cambiamenti climatici negli ultimi anni si stanno facendo sentire sempre di più, con effetti molto negativi per chi fa agricoltura. Rispetto a qualche tempo fa infatti, gli inverni più miti hanno provocato un anticipo della fioritura di circa un mese, esponendo molte colture al rischio di gelate”.
“La mandorla degli Sforza” è un’azienda che vende sia all’ingrosso sia ai privati in tutta Italia, grazie al proprio negozio di e-commerce. Due sono le varietà di mandorle che si possono richiedere, con una decisamente prevalente sull’altra. “Per il 90% – prosegue Sforza – abbiamo puntato sulla Filippo Cea, mentre per il restante 10% sulla Antonio Devito”.
A conti fatti, c’è soddisfazione, ancora oggi, a fare mandorlicoltura? “E’ una scelta che indubbiamente tornerei a fare – commenta Sforza – sebbene i prezzi non siano troppo soddisfacenti, specialmente quando gli acquisti vengono fatti da aziende di trasformazione, che pretendono una forte scontistica. Per il resto – conclude Sforza – le nostre mandorle sono apprezzate un po’ in tutta Italia e un importante mercato è rappresentato dalle regioni del nord, dove sono impiegate per realizzare confetti e pasta alle mandorle”.