28 aprile 2020

Mario Zani: “Vi racconto la nostra rivoluzione”

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Euro Company, azienda di Godo di Russi (Ravenna) con fatturato superiore ai 110 milioni di euro di fatturato, continua a testare e introdurre nuovi modi di consumare la frutta secca: dalle semplici noci e i semi di zucca ai più innovativi fermentini, dalle creme spalmabili alle farine mono ingredienti ottenute dalla frutta secca.

“Stiamo gettando le basi per un’autentica rivoluzione nel mondo della frutta secca e quest'anno stiamo lanciando brand completamente nuovi (Crazy Cocco, 100%, il Molino della Frutta, Chocorilla, per citarne alcuni, ndr) sempre più focalizzati, con cui contiamo ancora una volta di riscrivere le regole del gioco nella frutta secca: esattamente come 10 anni fa con il lancio della linea 099. Porteremo sullo scaffale consistenze nuove e nuovi contrasti dolce/salato” spiega Mario Zani, direttore generale di Euro Company.

Le tappe più significative di Euro Company

Dal 1979 a oggi sono molte. In sintesi tre i passaggi fondamentali. Il primo è il lancio dello 099. Quello è stato il momento in cui la frutta secca è uscita “dal guscio” della stagionalità natalizia, per entrare nella quotidianità di molti italiani. Lo 099 ha rappresentato per Euro Company una crescita enorme, non solo in termini di fatturato, ma di “attitudine alla Marca”, e per la distribuzione la scoperta delle ghiotte potenzialità di questa categoria. Il secondo è la trasformazione in Società Benefit, nel 2018. “Abbiamo messo nero su bianco la nostra mission, il nostro impegno nei confronti di persone, comunità e ambiente, all’interno del nostro Statuto. Sosterremo le attività di beneficio comune con il 10% dei nostri utili, per dare ancora più concretezza alla nostra visione – sottolinea Zani, che prosegue – il terzo passaggio fondamentale è stato l’ottenimento della BCorp nel 2019. Entrare in una comunità di sole 3.000 aziende in tutto il mondo, attraverso la più stringente certificazione che esiste in tema di etica, responsabilità sociale e impatto ambientale ci riempie di orgoglio. Abbiamo lavorato per più di un anno a questo traguardo che, voglio sottolinearlo, è un punto di partenza”.

Prodotti sostitutivi del formaggio

“Preferiamo tenerci lontanissimi dalla definizione di formaggio vegano. Non ha senso definire se stessi come surrogato di qualcun altro – continua Zani – La rincorsa a replicare il gusto, la consistenza e l’aspetto del formaggio reca con sé una conseguenza: quella di utilizzare sostanze (aromi, insaporitori, additivi, emulsionanti) che diano “la sensazione di”. Il risultato è una lista che può arrivare oltre i 20 ingredienti; due o tre tipi di emulsionanti, gomma di guar, amidi, aromi, olio di cocco, palma o di colza e altro. “Noi crediamo nel cibo vero, nel cibo vivo, nel cibo sano. Per questo abbiamo creato i fermentini. Un prodotto naturale, con la sua personalità, che nasce solo dalla fermentazione della frutta secca e con una lista ingredienti cortissima: frutta secca, acqua, un pizzico di sale. Niente altro”.

Export

L’export vale il 15% del fatturato aziendale ed è in continua crescita. Euro Company lavora molto con il nord Europa, dove il consumo pro capite di frutta secca è il doppio dell’Italia, e cresce nell’Europa continentale, in Francia e in Spagna. “Naturalmente ci interessa una crescita sostenibile: logisticamente sensata, compatibile con le diverse shelf life, rispettosa delle eccellenze presenti in quei Paesi”.

Private label

La private label ha svolto un ruolo centrale nel sistema distributivo e lo ha svolto per Euro Company, consentendo di dimostrare la serietà dell’azienda e il proprio modo di lavorare. Tuttavia oggi deve ritrovare la propria ragion d’essere. Replicare in tutto e per tutto i brand non porta valore aggiunto e rischia di distruggere il mercato. “Dobbiamo trovare una collaborazione win win, in cui i brand siano innovativi, iconici e distintivi, e la Pl sia il “value for money” che convive con le marche, offrendo prestazioni ormai consolidate”.

euro company

Biologico

“Crediamo nel biologico. Ci crediamo a tal punto che stiamo costruendo un nuovo stabilimento produttivo esclusivamente bio, sempre a Godo di Russi, dove abbiamo la nostra sede. Al tempo stesso è importante guardare oltre: agli aspetti etici, a come vengono trattati i lavoratori, a come viene remunerata l’agricoltura. Abbiamo creato il protocollo Qualità Etica attorno a un principio semplice e potente: pagare di più i coltivatori per dare il miglior prodotto ai consumatori. In questo modo noi ci assicuriamo la migliore materia prima possibile e i coltivatori possono vivere una vita più felice, al riparo dalle dinamiche (spesso speculative) dei prezzi di mercato”.

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