15 novembre 2023

Marrone e Castagna di Serino Igp: non tutto è perduto

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Per il 2023 vede il bicchiere mezzo pieno Alessandro Buonanno dell’omonima azienda agricola di Solofra (Avellino), terra di Marrone e Castagna di Serino Igp. Il suo castagneto di 12 ettari, tutti certificati, rappresenta infatti una sorta di eccezione nella zona.

“Non mi lamento di come mi sono andate le cose – dice – L’annata in sé è stata molto complessa, a tal punto che diversi miei colleghi hanno raccolto poco o nulla. In tutto il nostro areale la produzione di castagne e marroni è stata infatti a macchia di leopardo e, per quanto mi riguarda, è andata abbastanza bene”.

Scendendo nei particolari, Buonanno prosegue: “Ho realizzato circa il 50% rispetto a una produzione normale, con una produttività media di 5 quintali per ettaro. Se guardiamo alla situazione di venti anni fa, pre-cinipide, questo livello sarebbe davvero molto scarso, in quanto allora si raccoglieva almeno il triplo, se non in quadruplo o quintuplo. Tra il problema della vespa cinese e i cambiamenti climatici, più fattori hanno ora generato uno stato delle cose per cui la produttività dei castagneti è sensibilmente diminuita”.

Ancora, Buonanno prosegue: “Il fatto che le evoluzioni del clima negli ultimi anni incidano sulla situazione generale è anche opinione del mio agronomo. E, se ho ottenuto comunque un certo livello di produttività anche quest’anno, è perché faccio manutenzione al castagneto durante tutto l’anno, grazie a un dipendente dedicato”.

La soddisfazione di Buonanno è giustificata anche (e soprattutto) dai prezzi. “I livelli attuali dei listini – commenta – permettono almeno di andare avanti. A causa della mancanza di prodotto a livello generale, ci attestiamo su quotazioni sostanzialmente doppie rispetto al 2022: da 1,20/1,50 euro il chilo, siamo infatti passati a 2,70/3 euro il chilo. Anche la qualità è buona: le pezzature quest’anno sono più grandi e il problema del marciume, almeno per quanto mi riguarda, è molto contenuto”.

Buonanno pensa anche in ottica futura e conclude: “Io nella castanicoltura ci credo e voglio crederci. Intanto, è importante educare il consumatore sulla nostra Igp, che necessita di promozione e di essere più conosciuta”.

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