08 settembre 2014

Maurizio Martina presente alla prima dello scalogno piacentino

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Qualche anno fa il libro edito da Rizzoli dal titolo “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno” scritto dall’oramai star dei fornelli Carlo Cracco ebbe un successo incredibile e questo, come ha sottolineato anche il professor Roberto Della Casa, ha certamente contribuito a incentivarne i consumi. In una delle patrie più vocate per la sua produzione in Italia, vale a dire la provincia di Piacenza, mancava un momento che lo celebrasse. E così è stato dal 5 all’8 settembre in quel di Castelvetro Piacentino dove si è svolta la prima edizione della Sagra dello Scalogno Piacentino.

Ad inaugurare l’evento è stato presente anche il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina che ha ricordato l’importanza di manifestazione del genere, che sanno coniugare insieme tradizione ed innovazione: “Occorre esaltare la qualità e la biodiversità delle nostre produzioni sviluppando un racconto convincente di ciò che abbiamo. Expo è una grande occasione per fare questo poiché non è una grande fiera, ma un evento culturale per lo scambio di esperienza di cui il nostro paese è ricchissimo”.

Dopo il taglio del nastro si è svolto anche un convegno per fare il punto della situazione dove, oltre alla presenza dello stesso Ministro, sono intervenuti l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni. il Sindaco di Castelvetro Piacentino, Luca Quintavalla e i docenti Roberto Della Casa e Giuseppe Nervo, rispettivamente dell’Università di Bologna e della Cattolica di Piacenza.

Sebbene il mercato italiano presenti ancora una forte dipendenza dall’import, soprattutto di origine francese, come ha sottolineato Roberto Della Casa, l’offerta nazionale sta via via crescendo anche grazie al rapido sviluppo nei consumi dello scalogno. Fra i principali motori che stanno guidando la sua crescita il professore ha citato la grande attenzione che la cucina sta dimostrando al suo utilizzo, ma anche l’interesse da parte della grande distribuzione, fondamentale dato che il 75% dei consumi domestici di questo prodotto transita proprio da questo canale. E per la Gdo era presente Stefano Favari, della direzione acquisti ortofrutta del gruppo Auchan, che ha messo in luce le potenzialità di questo prodotto a patto che gli agricoltori locali sappiano rimanere coesi, concentrando e standardizzando l’offerta, calibrando la crescita della produzione allo sviluppo della domanda, valorizzando con il confezionamento e il marchio territoriale il loro lavoro, come sta effettivamente avvenendo grazie al rigido disciplinare di produzione e al regolamento d’uso del marchio messi a punto da A.Bi.Pi, il Consorzio di valorizzazione del marchio collettivo Scalogno Piacentino presieduto da Davide Cattadori.

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