Sequestro preventivo d’urgenza per quasi 48 milioni nei confronti di Esselunga. E’ quanto si apprende da una nota della procura di Milano che riferisce di un’indagine svolta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo, con la collaborazione del settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate. Al centro una presunta “somministrazione illecita di manodopera”.
Esselunga si dichiara collaborativa
Contattata da myfruit.it, l’insegna ha dichiarato: “L’azienda si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità“.
L’accusa
Secondo quanto si legge, l’accusa è di “una complessa frode fiscale” con il meccanismo dei “serbatoi di manodopera”.
E, pertanto, stamattina (22 giugno 2023), è stato eseguito “un decreto di sequestro preventivo d’urgenza” nei confronti di Esselunga per l’importo complessivo che sfiora i 48 milioni. Secondo le indagini, la frode sarebbe avvenuta ricalcando lo schema illegale accertato in altre indagini su grandi gruppi della logistica e della distribuzione, come Dhl e Brt, di cui myfruit.it aveva riferito.
Al momento sono indagati l’ex direttore finanziario Stefano Ciolli, e l’attuale Albino Rocca. E Esselunga per la responsabilità amministrativa degli enti.
Società filtro e cooperative serbatoio
Secondo chi indaga, “i rapporti di lavoro con la società committente (Esselunga, ndr.) sono stati in taluni casi schermati da società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (le cosiddette società serbatoio, ndr), mentre in altri casi sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale”.
“La condotta di Esselunga, di carattere fraudolento – viene scritto nel decreto di sequestro – dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario“.
Perquisizioni in corso
Proseguono le perquisizioni nei confronti “delle persone fisiche e giuridiche coinvolte a Milano, Novara e Bergamo e si sta procedendo alla notifica delle informazioni di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine ai reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti a carico di Esselunga in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società”.