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08 maggio 2024

Mela della Val di Non: oltre 150mila tonnellate di produzione

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L’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) dei prodotti agroalimentari del ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste (Masaf) ha rinnovato l’autorizzazione, con decreto ministeriale, a Csqa ad effettuare i controlli per la denominazione di origine protetta mela Val di Non per i prossimi tre anni.

La mela Val di Non Dop è un prodotto rappresentativo del paniere dei prodotti Dop Igp del Trentino Alto Adige, un’area che – esclusivamente in ambito food – può vantare 16 prodotti a indicazioni geografica per un valore economico pari a 319 milioni generato dal lavoro di 11.300 operatori.

Secondo prodotto ortofrutticolo Dop Igp italiano per valore alla produzione, la mela Val di Non Dop può contare oggi su una filiera da oltre 150mila tonnellate di produzione certificata – di cui il 20% destinata all’export – e vede impegnati quasi 4mila operatori.

Dal 2003 il consorzio di tutela della Dop mela Val di Non salvaguardia e valorizza questa eccellenza lavorando per favorire la coltura e la commercializzazione di queste varietà storiche, molto apprezzate dai consumatori italiani e stranieri. “La Dop rappresenta un prezioso strumento di garanzia per il consumatore che negli anni ha premiato lo sforzo di noi agricoltori”, commenta Ernesto Seppi, presidente del Consorzio Melinda.

“La nostra conferma – sottolinea Pietro Bonato, amministratore delegato Csqa – è il risultato del lavoro sinergico svolto sul fronte della garanzia di questo straordinario prodotto della tradizione frutticola della provincia di Trento. Un’area, la Val di Non, ove la coltivazione del melo è documentata da oltre 2mila anni e caratterizzata da condizioni climatiche e pedologiche che la rendono da sempre una delle zone più vocate al mondo per la produzione di mele. Siamo orgogliosi, pertanto, di proseguire sul percorso intrapreso e della rinnovata fiducia in Csqa”.

La mela Val di Non Dop conferma il valore del portfolio di prodotti Dop Igp certificato da Csqa, che conta ad oggi 81 indicazioni geografiche: un dato che sottolinea la volontà di accompagnare sempre di più lo sviluppo delle filiere agroalimentari di qualità, simbolo del made in Italy e della vocazione dei territori.

Fonte: Csqa

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