Ottima colorazione, nessun difetto sulla buccia e calibri un po’ inferiori rispetto allo standard. Sono questi i primi dati che emergono sulla qualità delle mele Fuji, commercializzate con il marchio MelaPiù, di proprietà dell’omonimo Consorzio, che riunisce sei tra le principali realtà produttive dell’Emilia-Romagna (Afe, Apo Conerpo, Cico, Minguzzi, Patfrut, Pempacorer).
La raccolta è oramai quasi terminata – circa l’80% – e i tecnici del Consorzio stimano una quantità complessiva intorno alle 20mila tonnellate: l'andamento climatico di fine estate nelle zone di produzione, vale a dire la pianura padana-orientale, è stato favorevole, con basse temperature notturne, ha facilitato la buona colorazione dell’epidermide dei frutti e la trasformazione degli amidi in zuccheri. Secondo i tecnici, nel complesso, si tratta di una delle migliori annate degli ultimi anni.
Gli operatori del trade, per ora, si sono mossi in modo cauto, anche in funzione dell’andamento della domanda. Nonostante questo il presidente del Consorzio, Gianmauro Bergamini, si dice ottimista: «confidiamo in un’annata positiva, sicuri che il marchio MelaPiù continuerà ad essere riconosciuto come sinonimo d’eccellenza tanto dal trade quanto dai consumatori». A supporto delle vendite è già partita la campagna pubblicitaria, che vede il ritorno della presenza del brand MelaPiù sulla stampa generalista e nel mese di novembre in TV su La7 con lo spot della “mela più ricercata da chi ama le mele”.