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15 ottobre 2024

MelaPiù verso l'Igp e nuovi cloni

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MelaPiù verso il riconoscimento Igp. Questa la nuova meta disegnata dell'omonimo consorzio dedicato al frutto, coltivato in 500 ettari tra Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna, presentato oggi a stampe e influencer tra i filari del meleto dell'azienda agricola Fugaroli a Baura in provincia di Ferrara. 

Piante cariche, calibri maturi, bel colore, ottimo gusto per questa mela Fuji a marchio MelaPiù che vede consorziate insieme Afe Ferrara, Apoconerpo, Cico, Patfrut, Apofruit, Minguzzi. Una realtà storica, muove i primi passi nel lontano 1994 quando non era ancora esplosa la varietà di colori e brand che caratterizzano il mercato odierno. 

Nuove mele in arrivo 

Siamo in pianura, i filari ben disposti per la meccanizzazione e le piante protette con impianti che devono mitigare la forza e la violenza del cambiamento climatico. Dalla Fuji, una varietà tardiva che ben si adatta a queste aree emiliano-romagnole, si è passati anche alla Gala che oggi fa coppia in questo evento dove si mostra pur  la nuova creatività.

Il presidente Matteo Mazzoni, terza generazione della famiglia, racconta di questa storia in evoluzione e un futuro che alla coppia Fuji/Gala sommerà altri prodotti annunciati ma senza svelare la novità.

"La Fuji MelaPiù  è molto gradita dai consumatori del sud Europa, in particolare in Italia dove è molto conosciuta e apprezzata per la sua dolcezza. Merito del saper fare e delle conoscenze dei produttori che offrono una mela veramente unica e aromatica".

Le criticità tra mancanza di manodopera e cambiamento climatico

Bene il prodotto, ne arriveranno di nuovi  ma nel frattempo "il consorzio ha registrato un aumento del numero di soci e un'introduzione di varietà diverse come la  Gala". 

Tutto bene? Quasi perché come sottolinea il giovane presidente bisogna fare i conti con la mancanza di professionalità preparate senza dimenticare il cambiamento climatico

"Non solo l'alluvione che ha colpito la Romagna ma pure il dato  che non venga freddo d'inverno, le piante così non si riposano, non vengono uccisi insetti e funghi patogeni che creano problemi alle piante. In questo contesto il produttore vive e deve risolvere più problematiche". Avanti tutta comunque. Nuovi progetti e nuove sfide. 

Il riconoscimento Igp tra un anno

Mauro Bruni, direttore del Consorzio sottolinea che dopo i progress e la valorizzazione emerge anche un altro tema: "Ora stiamo cercando anche di tutelare la nostra Fuji e le nostre mele di pianura attraverso l'ottenimento del riconoscimento Igp. Abbiamo avviato l'iter che è piuttosto lungo e complesso, ma confidiamo di ottenerlo per la fine dell'estate del 2025".

"Molto probabile l'utilizzo per la prossima campagna. Abbiamo 25 anni di storia, è giunto il momento di iniziare a difendere questo capitale ricco di innovazione, in un mercato che è sempre più concorrenziale". 

Sostenibilità e massima attenzione alla qualità

Il direttore Bruni riprende il filo del presidente su sostenibilità e qualità: "Anche sulla varietà  Gala applichiamo le stesse regole di Fuji, quindi protocolli stringenti e grandi selezioni con l'obiettivo di proporre ai nostri clienti un prodotto Premium, con uno standard molto elevato e nel quale il produttore e il consumatore possa sempre trovare quello che si aspetta". 

Il percorso è positivo nonostante le problematiche che toccano l'intero settore agricolo come ricorda Vittorio Fugaroli, storico proprietario dell’azienda, che ama l'innovazione come conferma il suo entusiasmo per le macchine raccoglitrici elettriche. 

"Non inquinano e lavorano bene". Emissioni zero tra i filari del meleto dove armate di cellulare  le influencer specializzate in cucina cercano spunti per racconti che invoglino al consumo.  


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