Sono più che positive quest’anno le stime produttive del Consorzio Melavì della Valtellina. «280mila-300mila quintali contro i 200mila dello scorso anno, atteso, però che ci riferiamo ad un prodotto di ottima qualità, privo di difetti, con buona pezzatura (grossezza), bel colore e, persino, un alto contenuto zuccherino» è il commento di Gian Luigi Quagelli, presidente del Consorzio a La provincia di Sondrio. Le tante piogge estive, quindi, sembrano aver fatto bene ai meleti valtellinesi, tanto che la varietà Golden, la più importante da queste parti, quest’anno già raggiunto un grado di maturazione superiore alle Stark, che solitamente qui maturano dopo.
Le Gala, invece, sono già state raccolte: 23mila quintali contro i 17mila dello scorso anno. «Abbiamo raccolto anche la poca Renetta che abbiamo, che cresce molto bene, da noi, ma si conserva poco, e stiamo avviando la raccolta della Modì®, una varietà nuova di mela rossa che abbiamo inserito in una produzione minima di 2mila quintali» continua Quagelli. L’annata nasce quindi sotto auspici positivi, anche se bisognerà fare i conti con gli aspetti commerciali: un po’ ovunque in Italia e in Europa i numeri sono, infatti, molto positivi dal punto di vista produttivo quest’anno e quindi si temono prezzi al ribasso. « È per questo che, in queste circostanze, occorre puntare il tutto per tutto sulla qualità, perché è lì che si gioca il tutto».
Le mele valtellinesi Malavì vengono distribuiti soprattutto sul territorio italiano, anche se crescono alcune destinazioni estere come Svizzera e Nord Africa (Egitto in particolare). Ripercussioni dal blocco delle importazioni in Russia? In parte sì, perché come afferma sempre il presidente del Consorzio «si stava aprendo uno spazio interessante, per noi, proprio in Russia».
Fonte news: La Provincia di Sondrio