“Ogni anno è una sfida, ma per la stagione in corso siamo positivi”. Così Werner Castiglioni, direttore di Biosüdtirol, cooperativa altoatesina specializzata nella coltivazione e commercializzazione di mele biologiche e associata al Vog (Consorzio delle cooperative ortofrutticole altoatesine), che aggiunge: “La superficie produttiva è aumentata del 25% rispetto all'annata precedente, il che ci permette, grazie anche a un importante lavoro sulle varietà, di coprire le richieste per tutto l'anno”.
Per dirla con i numeri, si passa quindi da 650 a 800 ettari di meleti biologici, il che significa una produzione complessiva, per quest'anno, di 37mila tonnellate.
“Le mele biologiche da tavola prodotte quest'anno – precisa il direttore – sono 30mila tonnellate, contro le 17mila dell'anno scorso che, come si ricorderà, è stata un'annata particolare e complessa per tutto il settore. Ma anche il confronto con il 2018, che fu una buona stagione, è vincente: allora furono 28mila le tonnellate complessive prodotte, di cui 22mila destinate al consumo fresco”.
I calibri ci sono, Brexit e Covid non fanno paura
A differenza dello scorso anno, quando le mele erano poche e di piccole dimensioni, quest'anno i calibri sono normali. Le incognite di questa stagione, se così le si vuole chiamare, sono la pandemia e i mercati: “Nonostante tutto la situazione è tranquilla – riferisce il direttore – Ci siamo adeguati all'emergenza sanitaria lavorando su turni, distanziati, ma riuscendo comunque a far fronte alle richieste crescenti. Quanto alla Brexit, siamo abituati a esportare in 30 paesi, perciò la situazione non ci intimorisce. Certo non possiamo prevedere come cambierà il mercato ma, perlomeno per ora, non abbiamo registrato contrazioni degli ordini“.
Al contrario, in generale si registra un incremento delle vendite, grazie anche al nuovo packaging ecofriendly: “Il progetto era partito nel 2019 – ricorda Castiglioni – e oggi la confezione in cartone è diventata il nostro standard, l'80% del venduto viene imballato con i nuovi vassoi. Entro il prossimo anno contiamo di vendere le nostre mele bio solo in imballaggi di cartone, i numeri ci dicono che i consumatori stanno apprezzando questo investimento”.
A fine gennaio tre nuove varietà
L'incremento della superficie produttiva di cui si è detto è dovuto all'ingresso di 50 nuovi soci e consentirà a Biosüdtirol di soddisfare la domanda di mele per tutto l'anno: “Trattandosi di produzione biologica – sottolinea il direttore – non possiamo fare trattamenti post raccolta per aumentare la vita delle mele in cella. Per vendere 12 mesi all'anno, abbiamo solo due armi, e cioè applicare la miglior tecnica di stoccaggio disponibile e coltivare le varietà che meglio si prestano alla conservazione“.
A tal proposito, negli anni scorsi sono state lanciate le varietà Natyra e Bonita, e alla fine di gennaio ne verranno presentate altre tre: “Non posso anticipare nulla – conclude Castiglioni – Ma siamo certi che, una volta che i nuovi meleti saranno in produzione, le nuove varietà saranno molto apprezzate”.