Fresche, dissetanti, quasi sempre belle da vedere e con tanti benefici per la nostra salute. Come scrive Silvia Turin sul Corriere della Sera - Salute, riprendendo numerose ricerche scientifiche, le mele possono tutelarci dalle malattie cardiovascolari e da tumori.
Merito dei composti fenolici che si trovano soprattutto nella buccia. Se quindi si vogliono consumare anche come strumento nutraceutico - il cibo come cura - i medici raccomandano di non sbucciarle. Va bene assumere i succhi, ma attenzione mancano di fibre.
Mele antiossidanti
Nell'articolo si cita il professor Ettore Corradi - specialista in nutrizione clinica all'ospedale Niguarda di Milano, dove dirige la struttura di dietetica e nutrizione clinica - che indica gli effetti benefici ovvero "effetti protettivi contro alcuni tipi di tumore, le malattie cardiovascolari e metaboliche come il diabete".
Tutto bene? Attenzione avverte lo scienziato. Un conto è mangiare una mela intera con la buccia, in questo caso si ottengono "effetti metabolici completamente diversi rispetto al gustare la polpa senza buccia o i succhi e le spremute perché al loro interno mancano le fibre, che hanno invece un forte effetto di tipo prebiotico e permettono ai composti benefici di essere molto meglio assorbiti". Questa la ricetta per un consumo ottimale dal punto di vista della salute.
La varietà delle mele è salutare
La ricerca mostra concentrazioni differenziate di polifenoli per varietà di mela come è evidente nella foto (pubblicata dal Corriere) sotto dove si legge anche la differenza tra polpa e buccia. I numeri parlano chiaro ma Corradi sottolinea che l'assunzione "della maggior varietà possibile ci garantisce una miglior copertura del fabbisogno di tutti i nutrienti. In genere, dal punto di vista nutrizionale, quello che sappiamo attualmente e che non ci si dovrebbe focalizzare troppo su un singolo nutriente o su un singolo alimento, ma più su uno stile di vita alimentare, con una dieta ricca in verdura e frutta in cui le porzioni di frutta devono essere almeno due o tre al giorno".
Insomma, avanti tutta con la mela con la buccia, ma provando più varietà e tutta la frutta e verdura. Anche i diabetici possono consumare le mele, ma attenzione "se il soggetto ha un diabete compensato con i farmaci e se parliamo di un frutto intero. La pectina, fibra di cui è ricca la mela, aiuta nella biodisponibilità dei nutrienti protettivi e rallenta l'entrata degli zuccheri semplici nel sangue, contribuendo a contenere i picchi glicemici".
Visto il calo delle quantità di frutta consumate, come si legge per esempio nelle analisi di Cso Italy, la leva salutare e la sua informazione con contenuti specialisti può essere uno dei volani per far aumentare un consumo che oltre all'economia fa bene alla salute pubblica.