15 maggio 2014

Mele e Nord Africa. Il punto con il Consorzio Melinda

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Quantità più che raddoppiate rispetto a quelle di 3 anni fa, con la varietà Golden Delicious nettamente in testa, seguite a grande distanza da Red Delicious e Gala. «Ma tale situazione riflette soprattutto l'assetto della nostra offerta, piuttosto che il profilo della loro domanda». Luca Granata, direttore generale del Consorzio Melinda ci delinea una situazione, anche in questo caso, in deciso fermento per quanto riguarda le esportazioni di mele nei Paesi del Nord Africa, con quantità che attualmente si attestano intorno alle 15-20mila tonnellate all’anno. «Il valore di tali esportazioni è cresciuto anch'esso, anche se in modo non direttamente correlato all'incremento dei volumi, in relazione al diverso mix di varietà, dimensioni, categorie, frutti, confezioni e destinazioni e, soprattutto, condizioni commerciali generali che hanno caratterizzato ogni singola annata commerciale».

Una crescita che per Melinda è iniziata, in modo importante, 5/6 anni fa. Ma quali sono i fattori che hanno maggiormente contribuito a determinare questo trend? «Prima di tutto l’aumento della nostra produzione, verificatosi in concomitanza di un trend non certamente brillante dei consumi nazionali , che di conseguenza ci ha imposto di ricercare nuove possibili destinazioni da servire per incrementare le nostre esportazioni» afferma Granata. A questo bisogna aggiungere condizioni più favorevoli dal punto di vista normativo – «Per esempio l’apertura delle “autostrade del mare”, gli accordi bilaterali, le nuove norme economico – valutarie, ed altro» – e, infine « una minore aggressività da parte dei distretti produttivi che erano stati storicamente fornitori praticamente esclusivi dei Paesi Nord africani».

Cambiano in Nord Africa le consuetudini alimentari, certamente favorevoli all’export di ortofrutta fresca – «In genere si tratta di zone dove tradizionalmente esiste un buon consumo pro-capite di frutta e di verdura » – così come i canali distributivi. «La distribuzione è ancora prevalentemente gestita da pochi importatori e numerosissimi dettaglianti, mentre la quota di mercato della grande distribuzione è ancora piuttosto modesta rispetto, per esempio, a quella media che si osserva nei Paesi EU28, anche è se in crescita tendenziale. I partner commerciali con i quali abbiamo il privilegio di interagire si sono generalmente dimostrati professionali, competenti, seri ed affidabili oltre che molto ospitali e simpatici».

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