14 settembre 2022

Mele: in Europa poco più di 12 milioni di tonnellate

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Dopo l’incontro al Prognosfruit, i rappresentanti di Wapa si sono dati appuntamento l’8 settembre scorso – questa volta virtualmente – per un primo aggiornamento delle previsioni di produzione in Europa.

Durante il meeting a Belgrado, infatti, era emersa la necessità, visto il caldo eccessivo in Europa e la carenza di acqua in molti areali produttivi, di fare già in settembre un aggiornamento iniziale, con riferimento in particolare alla Gala e alle altre varietà precoci.

Il quadro che risulta dal confronto tra gli operatori restituisce dei dati rivisti a ribasso rispetto a quanto inizialmente previsto.

In Polonia manca la manodopera

Per l’Europa, la produzione totale dovrebbe essere inferiore di circa 90mila tonnellate e attestarsi a 12.076.000. Tutti i paesi, a eccezione di Polonia e Repubblica Ceca, hanno rivisto a ribasso le proprie previsioni iniziali, ma, in particolare nel caso della Polonia, oltre a una quantità maggiore di prodotto destinata alla trasformazione, gli operatori prevedono che molte mele rimarranno sugli alberi, vista la mancanza di almeno il 50% di lavoratori stagionali che tradizionalmente arrivano dall’Ucraina.

Il caldo fa calibri inferiori

Revisione al ribasso per gli altri paesi principali produttori, primi fra tutti Italia, Francia, Germania e Spagna. Si teme in tutta Europa, visto il caldo eccessivo, una quantità di gran lunga superiore alla media di frutti dal calibro inferiore e con poco colore e quindi una maggiore quantità di merce da destinare all’industria di trasformazione.

L'Italia perde il 3%

Per l’Italia le stime di settembre indicano un abbassamento del 3% del raccolto inizialmente previsto, che si traduce in una diminuzione della produzione di circa 70mila tonnellate. Di queste, circa 23mila sono di Gala. Il raccolto totale dovrebbe perciò assestarsi a 2.079.344 tonnellate, con una perdita per la sola Gala di almeno il 6% rispetto a quanto inizialmente previsto.

Preoccupazione per i costi

Al di là dell’abbassamento produttivo e della generale situazione di mercato, che al momento appare piatta con consumi assolutamente non soddisfacenti anche a causa del caldo che continua a insistere sull’intera Europa, tutti gli operatori hanno espresso fortissima preoccupazione per l’impatto dei costi, in particolare quelli legati all’elettricità, che stanno diventando insostenibili per un settore che ha nella frigoconservazione un elemento cardine.  Per questo, in alcuni paesi, tra cui la Polonia, oltre ai frutti che potrebbero non essere raccolti, si prevede lo stoccaggio solo dei frutti migliori.

Il Sur non piace

Tra le questioni che rendono il settore particolarmente preoccupato c’è inoltre la bozza di regolamento Ue sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur), giudicato come assolutamente insostenibile se si vuole tutelare realmente la produzione e soprattutto garantire la sopravvivenza delle imprese agricole. I tagli previsti e le modalità di intervento proposte sono prevalentemente frutto di un approccio ideologico e semplicistico della Commissione, che sembra davvero non tenere conto dell’impatto devastante che il regolamento potrebbe avere sull’intero settore agricolo Ue. Per questo i produttori europei di mele auspicano una revisione profonda dell’impianto del provvedimento.

Assomela, insieme a Wapa, continuerà a monitorare la situazione produttiva, ma anche quella legata al Sur e ai provvedimenti correlati e a condividere aggiornamenti, consapevole che la priorità per il settore è preservare la produzione e la reddittività dei produttori, al momento entrambi in pericolo.

Fonte: Assomela

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