12 giugno 2017

Mele, in Valtellina previsto calo del 50% della produzione

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Degli oltre 1500 ettari di meleti presenti in Lombardia, più di mille si trovano in Valtellina, areale montano principe per questa produzione ortofrutticola e che solitamente produce 400mila dei 600mila quintali di mele della regione. Ma nella prossima stagione i quantitativi saranno decisamente inferiori, come d'altronde prevedibile, dopo i danni ingenti provocati dalle gelate di fine aprile scorso. A confermalo ora è la Coldiretti Lombardia che in una nota conferma danni complessivi nell'ordine del 50%, con punte del 100% in alcune zone. “Nonostante la ripresa del caldo – spiega la Coldiretti Lombardia – per molti frutteti non c’è stato nulla da fare. Era da 60 anni che non si verificava una situazione del genere“.

“Chi fa il nostro mestiere – afferma Marco Moltoni, produttore con frutteti a Ponte in Valtellina e Tresivio – sa che purtroppo può andare incontro ad annate più o meno buone: ad esempio nel 2012 abbiamo dovuto fronteggiare le conseguenze della grandine e l’anno dopo quelle ci siamo battuti contro la ticchiolatura, una malattia causata dalla troppa pioggia. Ma le gelate di aprile sono state un’amara sorpresa”.

La mappa dei comuni dove la cosiddetta “falce di ghiaccio” si è abbattuta sui meleti è ampia: Ponte in Valtellina, Poggiridenti, Tresivio, Chiuro, Piateda, Sernio, Tirano, nel comprensorio di Bianzone e Villa di Tirano, Tovo e Mazzo. “I nostri funzionari – spiega nella nota Alberto Marsetti, presidente di Coldiretti Sondrio – sono in contatto continuo con le aziende. E purtroppo emerge che i danni non hanno riguardato solo i meleti, ma le colture di mirtilli e piccoli frutti e diversi vigneti per i quali ci sono forti timori anche per le prossime stagioni produttive. In questi giorni stiamo verificando la situazione in vista delle prime raccolte di mele che partiranno ad agosto. Sappiamo che la Provincia ha mandato una relazione dettagliata alla Regione. Aspettiamo di capire se ci sono spari per un intervento straordinario di sostegno”.

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