06 marzo 2020

Mele italiane in Vietnam: è di Vog il primo carico

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Svolta storica per il mercato italiano delle mele. Per la prima volta in assoluto Vog, il consorzio altoatesino che aggrega quasi cinquemila produttori di questa regione per una superficie di 10.900 ettari, ha spedito giovedì 5 marzo un container di mele in Vietnam. Si tratta in particolare di otto tonnellate di prodotto, che per la prima volta saranno immesse nei maggiori circuiti commerciali del Paese asiatico.

Le negoziazioni con il Vietnam sono iniziate alla fine del 2015 e hanno previsto un lungo iter per la definizione delle condizioni fitosanitarie e il superamento di molteplici visite ispettive. “Per il nostro Consorzio e per il mercato italiano più in generale – spiega Walter Pardatscher, direttore di Vog – quella del 5 marzo 2020 è destinata a rimanere una data storica. Prima di allora, nessun carico di mele italiane era partito alla volta del Vietnam. Cogliamo l’occasione di ringraziare Assomela per il concreto impegno profuso in questa operazione, che ci auguriamo di consolidare e proseguire nel tempo”.

“Il successo dell’apertura di questo nuovo canale commerciale – aggiunge Alessandro Dalpiaz, direttore di Assomela – oltre che con Vog va condiviso anche con i colleghi del Cso Italy di Ferrara e tutte le Istituzioni, dalle autorità provinciali al ministero delle Politiche agricole, all’Ice e all’Ambasciata Italiana ad Hanoi, che con un costante supporto ad Assomela nel difficile negoziato hanno permesso di raggiungere questo traguardo. In un momento sicuramente complesso per gli scambi internazionali, questo risultato assume un valore che travalica il solo comparto delle mele, per restituire fiducia ai mercati e agli scambi tra Paesi anche molto lontani tra loro”. In breve, un successo di squadra, che tra poco comprenderà anche Taiwan e la Thailandia”.

“Guardiamo con grande interesse al mercato del Vietnam – spiega Klaus Hölzl, responsabile vendite Vog – che ha un potenziale molto alto e dove bisognerà essere presenti per costruire la fiducia e le collaborazioni necessarie per convincere i consumatori, ma anche superare assieme alcune criticità residue del protocollo”.

 

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