14 aprile 2020

Mele, i trend dopo il lockdown

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Una grande corsa ai rifornimenti, una successiva contrazione e, infine, il ritorno a una sostanziale normalità. Il mese di marzo 2020, con l’inizio del lockdown in tutta Italia e poi, progressivamente in molti paesi europei, ha coinciso con un periodo  turbolento e altalenante per le mele, sia sul mercato italiano che nell’export.

È il Consorzio Vog ad aver analizzato l’andamento delle vendite in questo periodo anomalo per l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Dopo l’entrata in vigore del primo Decreto governativo, l’8 marzo, la grande distribuzione italiana ha praticamente raddoppiato gli ordini di mele: la domanda dei consumatori è cresciuta in maniera forte, anche sull’onda emotiva delle immagini che mostravano i supermercati semivuoti, portando a una sorta di accaparramento.

“La settimana successiva invece la domanda del consumatore, seppur alta, è risultata inferiore alle previsioni: gli ordini di mele che abbiamo ricevuto dalla Gdo sono dunque calati, pur rimanendo al di sopra della media del periodo” afferma Klaus Hölzl, responsabile vendite del Vog. Gli alti e bassi hanno trovato una loro stabilizzazione solo verso la fine del mese di marzo, quando i consumatori hanno definitivamente compreso che non sussisteva alcun pericolo di esaurimento delle scorte di mele”.
Un comportamento simile si è verificato anche negli altri mercati europei sui quali Vog presente da tempo. “Abbiamo condiviso l’esperienza già vissuta in Italia con i nostri clienti in Spagna, in Germania e nel Regno Unito – spiega Hölzl – ma la reazione è stata la medesima: corsa ai rifornimenti all’annuncio del lockdown, calo la settimana successiva per smaltire gli stock, stabilizzazione la terza settimana”.

“Avere da sempre puntato su una diversificazione dei mercati di vendita, come è nel Dna stesso del consorzio Vog, si è dimostrata una scelta lungimirante, ancor di più in un periodo  particolarmente difficile e complesso come quello al quale stiamo assistendo nelle ultime settimane –  commenta il direttore generale del Vog, Walter Pardatscher – Senz’altro abbiamo appurato che le abitudini di consumo sono soggette a cambiamenti anche repentini”.
Un esempio è l’impennata registrata dalle vendite online e dalle consegne a domicilio di frutta e verdura, prima quasi inesistenti in Europa. Così come l’aumento di preferenze accordate al prodotto confezionato.
“Per le aziende si rivela fondamentale la capacità di ascoltare i mercati e reagire con prontezza – precisa Pardatscher – Non dobbiamo tuttavia perdere di vista gli obiettivi a medio e lungo periodo. Il confezionato per il Vog si attesta mediamente al 25%. Il nostro team di innovazione sta lavorando sulla possibilità di implementare la quota percentuale. Stiamo valutando gli scenari per essere preparati, ma occorrerà attendere i prossimi mesi per capire quali tendenze si assesteranno, diventando stabili, e quali invece si riveleranno passeggere. Anche in questo caso ci vuole equilibrio”.
Intanto nei primi giorni di aprile le mele in stock del Consorzio Vog sono il 25% in meno rispetto allo scorso anno. “La richiesta dei mercati è forte anche in questi giorni e occorrerà programmare bene le vendite dei prossimi mesi per soddisfare le esigenze dei clienti fino all’estate”, conclude Walter Pardatscher.

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