L’anomala primavera che quest’anno ha caratterizzato il clima di tutta la penisola avrà, probabilmente, ripercussioni anche sulla futura raccolta delle mele, come già avvenuto per molte altre colture (meloni, fragole, ciliegie per esempio). È quanto affermato da Josef Wielander, direttore VI.P, l’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta, che prevede due settimane di ritardo, anche se, in realtà, è ancora presto fare previsioni sul raccolto del 2013. Tutto, comunque, secondo Wielander sta procedendo in modo regolare: «Ci sono le premesse per un raccolto nella norma sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, ma molto dipende dagli eventi atmosferici e dal livello generale della produzione europea».
Per quanto riguarda, invece, il piano di decumulo tutto procede con flusso regolare: «Proseguirà fino a metà agosto garantendo l’uscita dai nostri magazzini di tutto lo stock e una copertura adeguata dei nostri clienti fino al prossimo raccolto». L’Italia si conferma anche quest’anno il mercato principale di sbocco delle mele della Val Venosta (60% del totale) ma altri mercati stanno diventando sempre più importanti: i paesi scandinavi, per esempio, ma anche quelli della penisola iberica o mercati emergenti come Libia, Algeria ed Egitto. Questo ha permesso il decumulo regolare in atto in questo momento.