Il 13 dicembre è stato ufficialmente inaugurato il nuovo lotto di celle ipogee di Melinda sempre all'interno della Miniera Rio Maggiore a Predaia, dove nel 2012 era partito il progetto pilota. Procede, quindi, il grande progetto del Consorzio melicolo della Val di Non che prevede la frigo-conservazione delle mele sotto terra all'interno delle Dolomiti.
“Un’alternativa eco-friendly, dove l’ambiente che conserva le mele è un isolante naturale che permette di mantenere una temperatura costante e di ridurre i consumi energetici anche del 50% rispetto ai sistemi tradizionali. A tutto questo si aggiungono il risparmio idrico, l’isolamento acustico e l’assenza di impatto paesaggistico” sottolinea il Consorzio in una nota.
Sono stati scavati circa 90mila metri cubi di Dolomia – costituita da carbonato doppio di calcio e magnesio, la materia prima di cui sono fatte le Dolomiti – in un'area di 80 ettari: sono i numeri di un impianto “unico al mondo, realizzato per soddisfare la necessità di numerose cooperative di Melinda di aumentare gli spazi a loro disposizione per la conservazione delle mele e poter far fronte alle esigenze di stoccaggio di una crescente produzione”.
“La mela è un frutto che si può gustare tutto l’anno, e per far sì che sia sempre disponibile sul mercato, occorre prevedere la giusta conservazione, con spazi dedicati e impianti tecnologici specifici. – afferma Andrea Fedrizzi, responsabile marketing del Consorzio Melinda -. Il passaggio alla fase industriale del progetto ha richiesto tre anni di studi e ricerche, condotte in sinergia con importanti realtà accademiche e scientifiche, nazionali e internazionali. Il nuovo impianto per la conservazione delle mele in celle ipogee rappresenta il fiore all’occhiello di una filosofia produttiva sempre più orientata alla sostenibilità; è frutto – conclude Fedrizzi -della costante osservazione della natura che ci circonda ed è espressione della volontà e impegno di tutte le 4000 famiglie che compongono il Consorzio Melinda di rispettare il nostro territorio preservandolo per le generazioni future”.