29 agosto 2017

Melinda – La Trentina, accordo “storico” per la melicoltura trentina (ma non solo)

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Se c'è chi lo ha definito un “accordo storico per la frutticoltura” della provincia, sicuramente non è esagerato definire il matrimonio, per ora prettamente commerciale, tra Melinda e La Trentina come un passo molto importante non solo per la melicoltura trentina, ma in generale la frutticoltura nazionale.

La firma, come annunciato venerdì scorso (vedi qui), è avvenuta lunedì 28 agosto e impegna le due organizzazioni “a costituire – a breve – una comune organizzazione per la commercializzazione dei prodotti, pur rispettando e anzi valorizzando i rispettivi marchi. Una nuova filiale commerciale è la formula più pratica e utile allo scopo, e consentita dalla normativa vigente” si legge nella nota inviata dalla Federazione Trentina della Cooperazione, sede dove è stato ufficializzato l'accordo con la firma dei presidenti Michele Odorizzi (Melinda) e Rodolfo Brochetti (La Trentina) e la presenza del presidente di Federcoop Mauro Fezzi, dell’assessore provinciale Michele Dallapiccola, del presidente di Apot Ennio Magnani, di amministratori e dirigenti e dell’avv. Fabrizio Marchionni che ha curato la complessa architettura contrattuale.

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Nella foto, da destra, Mauro Fezzi (Federcoop), Rodolfo Brochetti (La Trentina) , Michele Odorizzi (Melinda), Michele Dallapiccola (assessore provinciale), Ennio Magnani (Apot),Masè

Cosa succede?

Miglioramento della gestione delle vendite e del servizio al mercato, ottimizzazione delle risorse interne, ridefinizione dell’assetto varietale per selezionare la migliore qualità dei frutti. Questi, a grandi linee, gli obiettivi principali dell'accordo che prevede una prima fase di transizione per quest'anno ed una definitiva, invece, a partire dall'inizio del 2018. “L’obiettivo finale è quello di costituire una entità che gestisca per entrambe le Op tutta la fase commerciale. In capo ai produttori rimane la parte industriale” ha affermato il presidente de La Trentina.

L'accordo, comunque, riguarderà non solo gli aspetti commerciali, ma anche quelli relativi all'organizzazione delle produzione. Non è poco, quindi, anche se ognuno manterrà i propri marchi agli occhi del consumatore e dei clienti, ma certo è una sinergia che si inserisce su più fronti. D'altronde, come sottolinea questa volta il presidente di Melinda, “già da diversi anni si ravvisava l'esigenza di trovare sinergie. Abbiamo trovato il momento, che non è legato all'annata particolare. Ci rendiamo conto che a livello mondiale si sono piantate parecchie piante di melo. La concorrenza è alle porte, le nubi all'orizzonte sono tante. Con questo primo passo dobbiamo coordinarci e dare risposte al territorio”.

Sul piatto della partnership anche altri prodotti, (con le ciliegie l'accordo  è già iniziato qualche mese fa): quindi sinergia anche su susine di Dro e kiwi e poi spazio ad una nuova concezione dell'assortimento varietale, con probabile diminuzione delle golden nelle zone meno vocate.

Unico soggetto in futuro?

Insomma, la strada dell'aggregazione è quella che è stata imboccata dagli attori in campo e, come ha sottolineato Ennio Magnani, “non ci sono alternative se vogliamo stare sul mercato e dare soddisfazione ai produttori”. Questa operazione innescherà un processo di cambiamento a livello provinciale e l'unione anche con altri operatori trentini? È presto per dirlo, per ora i riflettori sono puntati su questo nuovo soggetto che avrà un'unica testa a livello commerciale e due a livello produttivo. Di fatto è stato preparato il terreno per la futura nascita di un'unica Organizzazione o quello per far sì che una delle due inglobi l'altra? “È difficilmente ipotizzabile” ha affermato Odorizzi, sottolineando come entrambe abbiano in passato investito molto nella creazione di marchi differenti. Anche se non manca un'apertura: “In futuro chissà, ma non lo vedo un obiettivo nel medio periodo”.

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