25 giugno 2014

Melinda. Le prime mele “delle grotte” in autunno

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I primi consumatori a poter degustare le mele conservate in ipogeo con il bollino blu di Melinda non saranno italiani, ma inglesi, vale a dire i clienti di Asda, insegna del gruppo Wall-Mart. E una parte delle mele conservate nelle grotte del 2015 le ha già prenotate una catena di distribuzione scandinava che le pubblicizzerà sfruttando il tema della sostenibilità, oltre che quello della qualità.

A parlare del progetto che prevede la conservazione delle mele in ipogeo, vale a dire all’interno di celle poste all’interno di grotte scavate nelle Dolomiti, è Luca Granata, direttore generale del noto Consorzio della Val di Non sulle pagine di Italia Oggi.

Dopo la sperimentazione in una cella sotterranea di 120 tons di mele tra il 2011 e il 2013, nel prossimo autunno è giunto il momento della commercializzazione. «È risultato che conservare le mele in ipogeo è molto meglio che in superficie – sostiene Granata -. Le nostre grotte sono scavate nella dolomia, la pietra delle Dolomiti che si contraddistingue per stabilità termica e impermeabilità ai gas. Consentiranno quindi una conservazione ottimale della fragranza delle mele, superiore a quelle delle celle in superficie».

La decisione di investire circa 45 milioni di euro in questo progetto risale al 2010 e consentiranno al Consorzio di risparmiare il 60% dell’energia elettrica, il 20% nei costi di costruzione e di risparmiare acqua per affreddare i compressori. La prima serie da 12 celle sarà quindi pronta questo autunno a seguire, gradualmente, le altre 5 fino al 2018. E i consumatori italiani? Granata non esclude futuri accordi anche con catene della grande distribuzione italiana.

Fonte news: Italia Oggi

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