La raccolta e la commercializzazione della varietà precoce Ako, nella pugliese Racemus, è da poco terminata. E ora i riflettori sono accesi sul melograno Wonderful, che rappresenta il grosso della produzione dell'azienda di Rutigliano (Bari) specializzata in uva da tavola e melograno. “Per ora notiamo entusiasmo da parte del mercato – esordisce la titolare Teresa Diomede – Mi auguro solo che per il melograno sia un'annata diversa da quella che stiamo vivendo per l'uva”.
In attesa del colore
A causa della siccità alcuni fiori sono andati persi, e pertanto per quest'anno è attesa una produzione quantitativamente inferiore rispetto ad altre annate: “Ma non è detto – precisa l'imprenditrice – Le piante di melograno, man mano che invecchiano, tendono a produrre di più. Le rese potrebbero quindi essere in linea con quelle standard”.
Quanto alle tempistiche, la produzione è leggermente in ritardo perché in Puglia è di fatto ancora estate: “Non si registra l'escursione termica tra il giorno e la notte – riferisce – e di conseguenza la colorazione stenta ad arrivare. Siamo in attesa che i frutti diventino rossi, quando sono colorati sono molto più attrattivi“.
Il melograno è una sfida
“Per noi il melograno è una sfida – prosegue Diomede – La nostra zona non è particolarmente vocata e in più si tratta di un frutto difficile da posizionare. Ma siamo ottimisti, il mercato mostra interesse”.
L'inizio della raccolta è previsto per la metà di ottobre e il prodotto di Racemus resterà perlopiù in Italia perché il mercato europeo, fa notare Teresa Diomede, è inflazionato: “Subiamo la concorrenza di Turchia, Spagna e Israele – puntualizza – Questi paesi sono più competitivi su due fronti: quantità e, soprattutto, prezzi. E' dunque difficile che il cliente europeo chieda prodotto italiano”.
Entusiasmo dal mercato italiano
Il mercato italiano, invece, sembra essere impaziente: “Da tempo mi chiedono il prodotto, notiamo un forte interesse – conclude – Spero solo che questo entusiasmo duri anche nelle prossime settimane e che non sia come per l'uva”. E, cioè, un'annata da dimenticare.