04 ottobre 2013

Melograno. La scommessa del futuro?

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Uno degli spunti più originali e interessanti dell’ultimo Macfrut è arrivato da un frutto che fino ad oggi ha sempre rappresentato solo una nicchia nel comparto ortofrutticolo: il melograno. Eppure, come emerso dalla tavola rotonda che si è tenuta nella prima giornata della rassegna cesenate, organizzata dal CSO (con gli interventi di Claudio Gamberini di Conad, Giacomo Linoci di Uzi Cairo, Silver Giorgini di Orogel e Alessandra Bordoni di Unibo, moderati da Luciano Trentini del CSO), la domanda cresce, anche nella Gdo, così come la curiosità da parte dei consumatori a conoscerne utilizzi e caratteristiche nutritive.

Nel bacino del Mediterraneo si trova la sua culla di coltivazione, tanto che paesi come Israele e Spagna sono diventati i leader nella coltivazione delle melegrane, con l’Iran che viene considerato un altro probabile protagonista del settore. In Italia gli agricoltori stanno cominciando a porre maggiore attenzione a questa opportunità, soprattutto nel Sud, poiché l’assenza di produzioni interne e l’espansione della domanda sta, ovviamente, alimentando l’importazione.

È un frutto molto versatile e duttile: può essere impiegato non solo nel campo alimentare, ma anche in quello farmaceutico, tanto che ricercatori americani stanno già creando medicinali per combattere le malattie degenerative a base di melograno in virtù della presenza all’interno di questo frutto di sostanze ad alta attività antitumorale come l’acido ellagico, i flavonoidi e altre sostanze antiossidanti.

Consumato fresco, appena sbucciato o in insalata, sta cominciando ad incuriosire molti più consumatori rispetto al passato. Anche il succo – ottenuto dalla spremitura degli arilli racchiusi in un involucro di colore rosso o arancione detto balausta – sta ottenendo ottimi riscontri di vendita. Per ora, in Italia, melograno si identifica soprattutto con il progetto Pomgrana, frutto dell’attività di una cooperativa pugliese nata da poco a Grottaglie, nel tarantino (giugno 2013), che ha sposato il progetto del vivaista italo-israeliano Uzi Cairo.

Fonte foto: www.uomoplanetario.org

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