Quest'anno il Melone Mantovano Igp ha l'insolito primato di essere il primo ad essere raccolto tra i meloni lisci nel comprensorio di Mantova. “Merito della varietà Honey Moon, più precoce delle altre”, spiega Francesca Nadalini responsabile commerciale dell'omonima azienda di famiglia (aderente alla Op Sermide) e consigliera del Consorzio di tutela del Melone mantovano Igp.
Il melone liscio è più delicato e più difficile da coltivare, ma è sempre più apprezzato dal consumatore, per questo motivo, forse, non va più considerato un prodotto di nicchia. “Il melone mantovano liscio sta diventando un prodotto di riferimento per il consumatore sempre più attento al gusto – chiarisce Nadalini – La produzione nelle serre è buona, senza particolari problemi. Siamo in anticipo ma non così tanto, perché le gelate dei primi di aprile ci hanno fatto ritardare gli stacchi di 3-4 giorni. Ma, soprattutto, è elevata la qualità: le condizioni climatiche di questo inverno con molta luce di giorno e gli abbassamenti di temperatura di notte hanno fatto allegare bene le piante, che oggi si presentano sane”.
Anche per i meloni sotto i tunnellini in campo aperto si prevedono anticipi: “Sono già in allegagione, se la stagione va avanti così dovremmo iniziare a raccogliere ai primissimi di giugno”, spiega l'imprenditrice.
La Gdo è l’interlocutrice principale del Consorzio: le viene destinato in media il 95% della produzione. Produzione che viene garantita in termini di standard qualitativi e di sicurezza. “Invieremo le prime campionature nei supermercati dopodichè, a seconda dei volumi disponibili, valuteremo quanto indirizzare ai grandi Mercati ortofrutticoli del centro-nord“, dice Nadalini che conclude: “Questa settimana c'era molto interesse per i meloni, ma gli ultimi ritorni di freddo e il clima altalenante hanno riportato la calma. Non essendoci esubero di produzione, però, permane un regolare equilibrio domanda/offerta“.
A causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, la campagna 2019 si è chiusa un po' sotto le aspettative con 5.400 tonnellate di prodotto certificato, contro le 6.500 ton dell'anno precedente. Ma le vendite, dalla seconda decade di luglio fino alla fine di agosto, sono andate decisamente bene con quotazioni migliori rispetto al 2018 e in linea con le aspettative dei produttori.