09 luglio 2020

Meloni, Cagna: “C’è sempre richiesta di frutti di qualità”

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Una settimana di surplus di offerta – dovuto al caldo che ha fatto sovrapporre le raccolte – non comprometterà la stagione dei meloni. Ne è convinto Ettore Cagna, alla guida della Agricola Don Camillo di Brescello (Reggio Emilia), tra le aziende leader a livello nazionale per la produzione e commercializzazione di meloni e angurie.

Il mercato ha voglia di frutta buona – dice il presidente della Op emiliana – e premia chi ha prodotto di qualità e che si distingue dalla massa. E, in questo senso, noi non abbiamo mai avuto problemi. Ora, poi, abbiamo davanti almeno 10 giorni di bel tempo e i consumi – a fronte di una offerta non eccessiva – sono in aumento, così come i prezzi”.

La qualità premia

Oltre al cambio di look, che ha rinnovato il logo aziendale e alcune tipologie di imballaggio (vedi articolo), in questa campagna l’Op di Brescello ha raddoppiato i volumi dei meloni lisci. “A fine campagna arriveremo a sei-settemila tonnellate e il prossimo anno raddoppieremo ancora le superfici – spiega Ettore Cagna – Il motivo è semplice, se il prodotto è buono le persone tornano ad acquistarlo e i consumi crescono. Non a caso, il prodotto Mantovano Igp proposto con certe caratteristiche costanti (14-18 gradi Brix, sempre dolce e tenero) continua a registrare incrementi di vendite. Con il retato, invece, le cose sono complicate dall’elevato numero di varietà, ma quest’anno ne produrremo comunque 25mila tonnellate. Sempre all’insegna della qualità”.

Linea di lavorazione ad hoc per il liscio

L’altra novità è l’installazione di una linea di lavorazione a immersione specifica per il melone liscio e realizzata su misura delle esigenze della Don Camillo. “Con l’acqua il frutto viene sollecitato meno rispetto alla spazzolatura e pulitura tradizionale. Questa è la terza linea di lavorazione a Brescello (le altre sono due sono tradizionali, ndr), poi ne abbiamo due in Sicilia e una in Puglia”.

In base ai programmi l’Agricola Don Camillo chiuderà la campagna meloni a novembre con i secondi trapianti sotto serra del prodotto locale. “Continuiamo nella nostra spasmodica ricerca della qualità, l’unico modo per alzare il consumo di meloni in Italia. All’estero quest’anno non c’è stabilità di consumi: tra Covid e maltempo, è un’annata davvero particolare”, conclude il presidente Cagna.

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