C’è chi vende i meloni industriali a 40 centesimi al chilo e c’è chi, invece, arriva tranquillamente a 2 euro, senza problemi di vendita e vede premiata la sua qualità ovunque, da Londra a Berlino, diventando sul mercato nazionale uno dei fornitori di meloni anche di una delle catene di gelaterie più famose come Grom.
L’edizione milanese del quotidiano il Giorno racconta il caso virtuoso dell’azienda Zerbinati, che si trova in uno dei distretti italiani più famosi per la coltivazione, vale a dire quello di Mantova. Al comando Tonino Zerbinati e il giovane figlio Oscar, solo 27 anni, talmente dinamico che ha trasformato una piccola azienda agricola in una realtà, sempre a gestione familiare, che fattura 3 milioni di euro l’anno e ha 100 dipendenti.
Il segreto è un mix di tradizione, naturalità e innovazione. Poca produzione con l’utilizzo di fertilizzante naturale, che fa sì che le piante, su 15 frutti ne portino a maturazione solo quattro, ma di grande qualità e poi una macchina al laser, un prototipo costato 200mila euro, che marchia uno a uno i meloni, con un codice univoco che consente la completa tracciabilità ed evita il rischio delle contraffazioni. Risultato: il successo e l’esplosione del fatturato. Nonché il “premio innovazione” attribuitogli da Coldiretti.