Probabilmente un esempio virtuoso da imitare, oggi organizzato in modo completamente diverso rispetto al passato. Mercabarna è il mercato all’ingrosso di Barcellona, uno dei più grandi d’Europa, e recentemente è stato visitato da una delegazione di APGO Torino (l'Associazione Piemontese dei Grossisti di Ortofrutta).
Quali sono i motivi del successo del mercato della capitale catalana, una realtà che movimenta in un anno più ortofrutta (1,8 milioni di tonnellate, il 35% delle quali destinate all’export) di mercati più grandi come Parigi Rungis, Londra New Covent Garden e Madrid?
Prima di tutto “l'orario diurno, che ha permesso alle 170 aziende grossiste operanti al suo interno di intercettare nuovi clienti, di dialogare in tempo reale con i buyers della media e grande distribuzione senza perdere i clienti tradizionali” si legge in una nota dei grossisti torinesi. Tanto che anche il CAAT sta riflettendo se attuare quella che sarebbe una vera e propria rivoluzione, vale a dire il trasferimento delle attività dalla notte al giorno.
Un cambio che non è stato semplice da metabolizzare neanche dai colleghi spagnoli anche perché, come ha ammesso Antoni Marrugat, direttore dell'Associazione Grossisti del Mercabarna (AGEM), è avvenuto senza gradualità. I risultati, però, sono stati molto positivi per le strutture che lavorano all’interno del mercato nel settore ortofrutticolo: nuovi clienti intercettati, dialogo in tempo reale con i buyers della media e grande distribuzione senza perdere i clienti tradizionali. Tutta la distribuzione ortofrutticola, e non solo, a Barcellona si è riorganizzata con i nuovi orari di vendita (dalle 9 alle 18): il rifornimento a Mercabarna avviene la sera per il giorno dopo e senza che il prodotto perda in freschezza.
Situato a due chilometri da porto e aeroporto, Mercabarna è una “città nella città”: ci sono 24 tra bar e ristoranti, 3 piattaforme di supermercati, ogni giorno circa 23mila persone transitano tra grossisti, fornitori, clienti, personale di servizio. Chiunque può entrare, basta pagare un biglietto: ci sono 500 posteggi e i grossisti hanno disposizione 800 mila metri cubi di celle frigo. In totale a Mercabarna lavorano più di 700 aziende, comprendendo anche i settori di pesce, carne, fiori e piante, con una gestione di più di 2 milioni di tonnellate complessive.
Spazio anche alla formazione interna, che non a caso ha consentito di aumentare le quote di export. Non mancano, infine, come ha riportato recentemente Fruitnet (vedi qui), iniziative che hanno come scopo quello di far conoscere il mercato ai cittadini di Barcellona, come la recente Mercabarna Race, una corsa che si è svolta proprio tra i corridoi del mercato attiranto circa 3000 partecipanti.
“Faremo tesoro di quanto abbiamo visto e sentito a Barcellona – ha commentato Ottavio Guala, presidente di APGO – E non solo. A riflessione conclusa, faremo proposte concrete al CAAT. I Mercati in Italia hanno ancora un ruolo importante ma devono darsi una mossa, rinnovarsi, offrire di più agli operatori, ai loro utenti e al territorio sul quale gravitano, coinvolgendo tutte le parti interessate. È stato importante che venisse con noi operatori a Barcellona anche l'assessore del Comune di Torino competente per il commercio e il lavoro, dottor Mangone. La politica non può essere estranea al processo di sviluppo dei Mercati all'ingrosso e dei Centri agro-alimentari. Gli amministratori pubblici debbono essere più vicini alle nostre realtà e noi siamo tenuti a coinvolgerli maggiormente”.