Si riaccende il dibattito sull'apertura giornaliera dei mercati ortofrutticoli. A lanciare di nuovo in campo la palla è Fabio Massimo Pallottini presidente di Italmercati e direttore generale del Car di Roma dove le lancette dell'orologio sono state spostate da tempo dalla notte al giorno. La riflessione è contenuta in un intervento che si legge nell’ultima edizione della pubblicazione del Wuwm (World union of wholesale markets), l'Organizzazione mondiale dei mercati. La rivoluzione dei tempi è stata spesso auspicata anche da numerosi grossisti e dalle poche donne del settore.
Lavorare come i negozi per servire meglio la ristorazione
Mercati all’Ingrosso aperti durante il giorno questo l'obiettivo. Niente di così difficile visto che Pallottini ricorda come: “Il Centro agroalimentare di Roma ha dimostrato che si può fare. Tanti mercati italiani ci pensano. E ora il modello interessa anche a livello internazionale. Ad oggi, dati alla mano, la scelta non può che essere considerata vincente”.
Bene la proposta ma perché? Questa la spiegazione che si basa anche sull'esperienza romana: “La necessità di modificare l'orario è nata principalmente da due esigenze: da un lato, dare una risposta alla domanda proveniente dal settore della ristorazione, che predilige gli orari diurni; dall'altro, contenere i costi di gestione delle società in house e, soprattutto, dare alle stesse società una maggiore attrattività nei confronti di una domanda di lavoro più giovane e dinamica, restia a lavorare in turni notturni. Il cambiamento è stato complesso e ha richiesto il dialogo con l'intero sistema composto da logistica, forniture, produzione e vendita ma alla fine, anche grazie all'intesa con i nostri operatori, siamo arrivati alla fase attuale”.
Un workshop sul lavoro diurno
Il tema è rilevante, ma bisogna spiegare i diversi impatti derivanti dall'adozione di questa scelta. Una delle sedi sarà un workshop di approfondimento, organizzato da Italmercati.
“L'orario diurno favorisce un'offerta migliore e si può porre maggiore attenzione ai controlli merceologici che garantiscono una migliore qualità del prodotto venduto – ha sottolineato Fabio Massimo Pallottini alla World Union of Wholesale Markets – Spinge gli investimenti per consentire alle aziende di regolare le temperature interne e migliorare la catena del freddo. Permette di suddividere la giornata in diverse fasi: scarico delle merci, controllo qualità, preparazione degli ordini e vendita ai clienti. Inoltre, un orario diurno consente un maggiore accesso e collaborazione con la distribuzione moderna, facilitando i rapporti con gli acquirenti”.
Raccolta just in time
Un altro elemento positivo evidenziato dal presidente di Italmercati è la raccolta just in time che garantisce una maggiore freschezza. “Il nuovo piano degli orari, come è stato riconfermato anche in questa ultima estate, facilita i produttori a raccogliere alle prime luci dell'alba, in modo che la merce arrivi nei Mercati e ai consumatori dopo poche ore. I migliori prodotti ortofrutticoli transitano così ancor più dai mercati rappresentando un'ulteriore spinta a modernizzare e proteggere queste strutture per il bene dell'intera filiera”.
Cosa ne pensano i grossisti?
Fedagro l'associazione che unisce gli operatori dei mercati ortofrutticoli si è espressa da tempo a favore del cambio di orario. Il presidente Valentino Di Pisa ha preso come esempio l’esperienza del Centro agroalimentare di Roma che “rappresenta un modello da esportare anche nelle altre realtà italiane”. Non tutti sono d'accordo, Fida- Confcommercio ha espresso parere contrario nei mesi scorsi – e il percorso presenta delle criticità, ma sono numerosi gli aspetti positivi. Anche sul lato della logistica vista la sempre maggiore richiesta di servizi di consegna dell'ultimo meglio.
A Milano un referendum interno
A Milano il tema è al centro del dibattito da tempo e negli ultimi mesi è stata anche avviata una consultazione per capire e registrare la volontà delle aziende. Myfruit.it lo ha anticipato e ripreso le parole di Salvatore Musso, consigliere di Ago: “L’orario potrebbe essere uno strumento per ridurre le pratiche sleali” . Insomma un elemento per garantire maggiore sicurezza.
Importante anche il tema della qualità della vita. In occasione del 8 marzo myfruit.it aveva chiesto alle donne. A iniziare da Marina Saulle, presidente del Consorzio operatori di Fedagro Genova: “Resta un lavoro pesante a causa degli orari, ma si è ingentilito. Il mio sogno, forse si riuscirà nel tempo, è cambiare l’orario”. Stesso approccio di Elena Ciocio, vicepresidente di Ago Fedagro Milano e membro nel Cda di Sogemi. “Si fa una vita difficile, si devono sopportare orari allucinanti. La contrattazione inizia alle 5:00, ma bisogna essere in piedi e pronti molto prima”.