Migliore promozione delle specialità ortofrutticole della Sardegna nei mercati nazionali ed esteri, razionalizzazione dei costi energetici e logistici, sviluppo della regolamentazione della filiera distributiva e tracciabilità dei prodotti agroalimentari e, ancora, sostegno delle imprese di settore per acquisizione di certificati di qualità: sono alcuni dei principali obiettivi che il mercato ortofrutticolo di Sestu (Cagliari) intende raggiungere attraverso il suo ingresso in Italmercati, la prima rete dei più importanti Centri agroalimentari e agromercati all'ingrosso d'Italia.
L'accordo è stato presentato lunedì 26 giugno da Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati e direttore generale Car Roma, da Giorgio Licheri, direttore del Mercato ortofrutticolo di Sestu alla presenza dell'assessore regionale dell'Agricoltura Elisabetta Falchi, nel corso del convegno organizzato dalla struttura mercatale.
L'intesa avrà tra i suoi punti di forza anche quello di rilanciare le imprese di settore operanti in Sardegna, rafforzare i loro mercati lavorando in rete con i più importanti mercati nazionali.
Il protocollo
Visibilità dei prodotti ortofrutticoli sardi, aggregazione delle imprese di settore e rilancio del mercato delle produzioni isolane: l'accordo si propone di rilanciare il sistema delle imprese del comparto attraverso questi asset. Inoltre con il documento si punta anche a promuovere una regolamentazione specifica, tra l'altro sotto il profilo giuridico e fiscale, dei Mercati agroalimentari. Con il documento la rete propone di promuovere strategie mirate a ottenere sinergie e risparmi delle aziende aderenti e quelle di sinergie legate allo sviluppo di servizi integrati della logistica attraverso la conservazione dei prodotti agroalimentari sia in Italia che all'estero. Infine l'accordo punta a migliorare l'accesso al credito e migliorare le sue condizioni.
La Rete Italmercati
La rete alla quale aderisce il Mercato di Sestu di Italmercati, rappresenta un asset industriale di circa 400 ettari di superfici attrezzate, alla quale aderiscono, compreso il Mercato di Sestu, 7 altri mercati: Caat di Torino, Sogemi di Milano, Veronamercato di Verona, Caab di Bologna, Mercafir di Firenze, Car di Roma, Caan di Napoli e da oggi il Mercato Agroalimentare della Sardegna di Sestu. I fatturati societari toccano i 70 milioni di euro e un giro d'affari delle aziende interne di 6 miliardi complessivi.
Agromercato Sestu. I Dati.
L'agromercato di Sestu conta 70 operatori, 3 Op (Organizzazioni produttori), 4mila tonnellate di prodotti al giorno, 1000 clienti commerciali (50% produttori isolani), 800 agricoltori che conferiscono i propri prodotti.
Licheri (Agromercato Sestu): Puntiamo a marchio Sardegna.
Creare una filiera ortofrutticola sarda che aggrega le migliori produzioni isolane unificate sotto un unico marchio e “possibilmente associato al nuovo marchio di qualità della Regione Sardegna”. Questo per Giorgio Licheri, direttore del Mercato ortofrutticolo di Sestu uno degli obiettivi dell'accordo. “Con il marchio si potrebbe rendere facilmente riconoscibili le produzioni sarde”, ha spiegato Licheri e “vorremmo consolidare le imprese di settore perché negli ultimi anni nell'isola siamo diventati più che altro importatori di prodotti nazionali ed esteri. Attraverso questo accordo con i grandi mercati italiani vogliamo creare maggiori opportunità di commercializzazione dei prodotti sardi e stimolare la produzione”.
Pallottini (Italmercati): Rafforzeremo prodotti sardi.
“La rete di Italmercati si rafforzerà con l'ingresso del Mercato agroalimentare di Sestu grazie alle sue imprese e soprattutto ai tanti prodotti di qualità che sono presenti in Sardegna”, ha detto Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati e direttore generale Car Roma. Per Pallottini “stare in una rete è un'opportunità per le imprese sarde e italiane – aggiunge – e sviluppare sinergie tra i vari operatori di settore in Italia è tra i nostri obiettivi e far conoscere i marchi delle zone di produzione diventa un punto centrale dell'accordo”.
I vantaggi della Rete
Standard comuni per l'aumento della qualità e del controllo alimentare e condivisione delle forze per creare vantaggi economici in primis “l'acquisto in rete di energia e gas”. Sono tra i punti di forza che Pallottini individua nell'accordo di rete. Ma tra questi, per il presidente Italmercati c'è “la riduzione dei costi di gestione per le imprese e il raggiungimento degli obiettivi di innovazione su servizi comuni”, aggiunge.
I primi prodotti sardi su cui puntare
Oltre ai carciofi, altri prodotti sardi da promuovere nella rete dei mercati nazionali possono essere i pomodori (in particolare le varietà tipiche dell'Isola), ma anche gli asparagi e alcune tipologie di frutta. È questa una prima lista, secondo il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini, su cui puntare per una migliore promozione dell'ortofrutta sarda oltre isola. “Oltre questi comunque, si può lavorare per promuovere anche alcuni prodotti di nicchia della Sardegna, che magari hanno meno volumi di produzione ma possono essere altrettanto interessanti”.
A luglio primo incontro con operatori
Intanto, è già stato fissato a luglio il primo incontro tra il Mercato Agroalimentare della Sardegna di Sestu e gli operatori del settore per organizzare il lavoro dopo l'accordo che ha segnato il suo ingresso in Italmercati. Per Licheri una delle priorità del prossimo futuro sarà quella di “usufruite delle risorse regionali per il settore declinate nei bandi – conclude – per portare avanti un progetto che mira a partire dal basso per raggiungere obiettivi ambiziosi”.
Alla presentazione di oggi sono intervenuti anche Francesco Mattana, vicepresidente di Coagri Sardegna (l'ente gestore del mercato), Nicola Selloni, capo di gabinetto dell'assessorato regionale del Commercio, turismo e artigianato; Paola Secci, sindaco di Sestu; Gilberto Marras, direttore regionale di Confcooperative Sardegna.
Fonte news: Notiziario Chartabianca