08 aprile 2015

Mercato mele. Ottimi i dati anche a fine marzo

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Dopo le notizie positive di metà febbraio, anche i dati al 31 marzo confermano il positivo andamento di vendite del comparto melicolo italiano. Lo dichiara Assomela, il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, che sottolinea “una ulteriore accelerazione nelle dinamiche di vendita rispetto ai mesi precedenti, portando il totale venduto al livello record di 1.446.370, con un aumento particolarmente significativo pari a 208.708 tonnellate (+ 17%) rispetto allo stesso periodo della stagione precedente”. Rispetto a quanto stimato all’inizio della campagna 2014-2015, quindi, che ha visto un deciso aumento produttivo in italia così come in tutta Europa e che, complice anche l’embargo russo, creava non poche preoccupazioni, sembra ora particolarmente concreto l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio tra offerta e domanda.

Bene il gruppo delle Gala (+16%) con le giacenze residue che finiranno entro fine aprile. Ottimi risultati anche per le Red delicious (+20% a marzo sul 2014) che fanno segnare un +11,3% rispetto alla scorsa campagna. Soprendente l’andamento delle Granny Smith – recorda a marzo con +65% e +57% rispetto al 2014 e, infine, ottimo comportamente anche per le Braeburn.

Questo andamento molto positivo delle vendite ha consentito di ridurre del 68% l’aumento di volume di mele disponibili tra il raccolto del 2014 e il 2013, così che nei mesi di aprile e maggio, afferma Assomela, “tradizionalmente di alto volume di vendita, si stima il pieno assorbimento della produzione eccedentaria”.

Tra i motivi hanno portato a questa favorevole situazione, Assomela da una parte cita il buon andamento dell’export, al quale ha giovato anche la svalutazione dell’Euro rispetto al Dollaro. Dall’altro la Polonia, il più importante produttore europeo che aveva visto chiusa la sua principale porta di sbocco, vale a dire la Russia, non ha creato problemi al mercato italiano: le sue mele sono state collocate nei paesi dell’Est europeo e soprattutto in Turchia, che ha confermato il suo calo produttivo intorno al 25%. In conclusione, Assomela si dice fiduciosa anche sul fronte del recupero dei prezzi e al’assorbimento definitivo dell’aumento dei volumi del 2014.

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