E’ stato convocato per mercoledì prossimo, presso il Ministero delle Politiche Agricole, il Tavolo nazionale della frutta secca. Tra gli argomenti all’ordine del giorno anche la questione del cinipide del castagno, che ormai da diversi anni rappresenta una vera e propria emergenza per la castanicoltura nazionale. In alcune aree, come quelle del Piemonte, la lotta biologica con lanci di Torymus sinensis sembra avere dato i suoi frutti negli ultimi anni, con una progressiva regressione del fenomeno. In altre aree tuttavia, come quella campana, le previsioni non lasciano presagire nulla di buono neanche per quest’anno, tanto che si attendono fondi e provvedimenti per arginare il fenomeno.
Intanto a Calizzano, piccolo centro ligure in provincia di Savona, è stata realizzata dal Cersaa (centro regionale di sperimentazione e assistenza agricola) una piccola zona di automoltiplicazione di torymus sinensis. Si tratta di una struttura all’interno della quale si trovano rami di castagno con galle di cinipide che, si presume, siano colonizzate dal Torimus sinensis: al momento dello sfarfallamento, si preleva il Torymus, che sarà presumibilmente anche meglio adattato all’ambiente che lo circonda, distribuendolo nell’ambiente.
