19 maggio 2020

Ismea, firmate le prime due cambiali agrarie

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Sono state firmate ieri alle 12 nel Salone dell'agricoltura del Mipaaf, alla presenza della ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e del direttore generale Ismea, Raffaele Borriello, le prime due cambiali agrarie erogate dall'Ismea nell'ambito degli aiuti straordinari alle imprese per l'epidemia Covid-19.

Una firma che arriva in tempi record grazie alla semplicità delle procedure e alle tempistiche estremamente ridotte, che hanno consentito di poter erogare i primi aiuti dopo solo una settimana dall'avvio delle procedure.
“Garantire in tempi rapidi liquidità alle aziende agricole e della pesca è, in questo momento delicatissimo per la ripresa del Paese e il rilancio delle attività, condizione fondamentale – ha detto Teresa Bellanova – La filiera alimentare in questi mesi non si è mai fermata, è vero, continuando a garantire il cibo ma questo non nasconde le enormi difficoltà di alcuni segmenti, come il florovivaismo o quelli maggiormente legati al settore Horeca. É importante che le aziende conoscano e utilizzino gli strumenti messi in campo. Ed è ovviamente fondamentale la celerità garantita da Ismea nel disbrigo delle procedure. Se il tempo non è mai una variabile indipendente, a maggior ragione adesso sostenere le aziende significa consentire loro di utilizzare rapidamente gli strumenti finanziari ed economici straordinari a loro disposizione“.
Le prime due aziende che beneficeranno di questo agile strumento finanziario di sostegno economico, che offre credito immediato alle imprese che operano nel settore agricolo, dell'agriturismo e della pesca, provengono dalla provincia di Ravenna e dalla provincia di Lecce. Riceveranno 30mila euro a tasso zero, un prestito con durata di cinque anni, di cui i primi due anni di preammortamento.
Risorse che possono essere sommate al prestito bancario di 25mila euro con garanzia Ismea che le aziende agricole e della pesca possono richiedere grazie al Fondo di 100 milioni istituito con il Cura Italia e implementato con ulteriori 250 milioni con il Dl rilancio.

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