Si scelgono e si raccolgono, poi si pesano e si pagano. Si consumano direttamente sull'Appenino oppure a casa. E c'è chi fa scorta per mesi. Siamo a Fanano, nel modenese dove ha domicilio e residenza l'azienda agricola Antica via Romea di Sergio Panini. Un pioniere che dopo aver imparato le tecniche di coltivazione dai piemontesi nel 2012 ha avviato l'attività incentrata sui piccoli frutti e sul turismo dei piccoli frutti di montagna.
Il turismo del mirtillo
Andare a raccogliere mirtilli al fresco dell'Appennino è come fare un'escursione. “Siamo lungo l'antica via Romea, all'interno del Parco del Frignano e in una zona ricca di sentieri e itinerari. Accogliamo tante famiglie con i bambini che partecipano alla raccolta in proprio. I frutti vengono poi pesati, abbiamo anche more, ribes, lamponi. Siamo immersi in un paesaggio da fiaba e con un piccolo servizio di ristorazione offriamo la possibilità del pranzo o dello spuntino pomeridiano con gnocco fritto, insalata dell'orto e naturalmente la crostata di mirtilli o la macedonia a base di mirtillo“. Appuntamento alla domenica, il mirtillo day dell'azienda.
Sergio Panini, un pioniere del mirtillo
Sergio racconta il suo primo incontro con i piccoli frutti: “Ho iniziato dal 2012 e sono diventato uno specialista grazie agli insegnamenti appresi in Piemonte da un vivaista e ho capito che stava per partire questo trend di mercato. Stava iniziando già allora, una crescita crescente grazie alla sempre più diffusa mentalità salutistica. Una serie di elementi che ci hanno convinto e così siamo stati tra i primi a coltivare i mirtilli”.
Mirtilli coltivati nel regno dei mirtilli selvatici
L'Appennino modenese è una meta per la raccolta del mirtillo selvatico ben presente nella zona. Attività regolamentata: ci vuole il tesserino e bisogna rispettare tutta una serie di regole. “Sono molto diffusi, ma iniziano dai primi giorni di agosto e durano tra i 15 e i 20 giorni. Noi iniziamo a giugno e in questo modo per gli estimatori si da continuità alla raccolta”. Un giacimento gastronomico: “Fanano è un Comune turistico e richiama gli appassionati del mirtillo selvatico. Io mi sono agganciato al marketing già attivato su questo ambito”. Anche se il selvatico oggi non se la passa bene: “Negli ultimi anni si sono sofferti i problemi legati al clima, le gelate, gli insetti, calano le quantità e la raccolta con il rastrellino contribuisce a rovinare le piante già in sofferenza”.
In vendita confezioni da 500 e 1.000 grammi
Quali sono i canali di vendita aziendali oltre la raccolta turistica? “Nei negozi di ortofrutta, ma soprattutto privati a Bologna e Modena. Facciamo le consegne a domicilio. C'è una buona richiesta per fare la marmellata e qui si vendono anche 10/20 chili oppure li conservano in freezer e li scongelano quando serve. Vendiamo in vaschetta da mezzo o da chilo, sono consegne con numeri importanti anche 50/100 chili”.
Le varietà coltivate? “La Duck e la Brigitta, una più precoce e l'altra un po' tardiva. In questo modo riusciamo a coprire quasi tre mesi. Il target dei clienti va dai 30 ai 60 anni, sono consumatori che vogliamo comprare locale e da un produttore della zona”.
Il prezzo? 14 euro il chilo e 9,5 per fare la marmellata
Ma quanto costa un chilo di mirtillo modenese? “Sono 14 euro il chilo e 9,5 per il prodotto destinato alla marmellata e queste sono bacche un po' molli. L'azienda si estende su 3 ettari e mezzo, uno è dedicato ai mirtilli, facciamo agricoltura biologica e abbiamo il bosco”. Nel sito aziendale – qui il link – è presente uno shop online dove poter ordine succo e polpa di mirtillo, composta in versione standard ma pure, visto che siamo a Modena, con aceto balsamico. Sempre più sull'altare con la frutta.