Economia e costi

28 ottobre 2024

Mutti sostiene la sua filiera con 7 milioni di incentivi

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Un sostegno alla filiera del pomodoro. Protagonista Mutti, azienda di Parma leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro, che conclude in questi giorni la campagna di lavorazione del pomodoro, trasformando 565mila tonnellate di materia prima, 100% italiana, nonostante le condizioni climatiche particolarmente sfidanti che hanno caratterizzato la stagione estiva 2024, che ha registrato un’eccessiva piovosità nella Pianura Padana e, al contrario, una dura siccità al Sud Italia.

Un prodotto ma due campagne

“Quest’estate siamo stati costretti a interpretare due campagne diametralmente opposte. Se da un lato nel Nord le continue piogge hanno portato a tempi estremamente dilatati e rese di campo di gran lunga inferiori rispetto ai volumi medi, nel Sud del Paese la difficoltà è stata quella di gestire una scarsità d’acqua che non si verificava come tale da anni” chiarisce Massimo Perboni, direttore del servizio agricolo di Mutti. 

“In questo contesto, ancora una volta abbiamo potuto contare sulla capacità dei nostri produttori. Fidarci dell’esperienza della parte agricola e assecondare i suoi tempi si è rivelata la scelta migliore per portare a conclusione una campagna molto complessa, ma che ancora una volta chiudiamo certi di aver raggiunto gli standard qualitativi prefissati e che da 125 anni il mercato ci riconosce”.

La campagna si è allungata fino a ottobre 

Sono circa 70 i giorni nei quali, generalmente, si concentra la campagna di trasformazione del pomodoro, dalla metà di luglio fino alla fine di settembre ma il 2024 ha fatto eccezione, costringendo a una campagna che si è protratta fino alla fine del mese di ottobre, comportando un ulteriore sforzo da parte delle oltre 800 famiglie di agricoltori italiani con i quali Mutti collabora. 

Proprio per questa ragione, l’azienda di Parma ha deciso di supportare la parte agricola, assecondandone i tempi e mettendole a disposizione un sistema di incentivi economici straordinario, dimostrando ancora una volta fiducia nei propri produttori e puntando sulla cooperazione.

Il 25esimo Pomodorino d’Oro: 7 milioni di incentivi

È proprio nello spirito della valorizzazione del lavoro di squadra che Mutti ha deciso di riunire per la prima volta in un unico evento l’intera filiera, dal nord al sud d’Italia, a Reggio Emilia in occasione della 25esima edizione del suo premio Pomodorino d’Oro, il massimo riconoscimento per la qualità della materia prima, nato per valorizzare la qualità del pomodoro e l’impegno dei migliori agricoltori che hanno contribuito alla buona riuscita della campagna di lavorazione e stimolare così un processo di costante miglioramento.

Un impegno, quello della filiera, che anche quest’anno è stato riconosciuto e premiato attraverso un ampio programma di incentivi economici – che si aggiungono al prezzo concordato e pagato per il pomodoro – pari a un importo straordinario di circa 7 milioni distribuiti lungo tutta la filiera, il più alto mai riconosciuto nella storia dell’azienda.

Un 2024 complicato

“Il 2024 è stato un anno decisamente più complicato del previsto, il più difficile tra quelli affrontati nei 30 anni trascorsi da quando, nel ’94, ho preso la guida dell’azienda ma, insieme alla parte agricola, siamo riusciti a portare a termine la campagna con qualità e passione” ha commentato Francesco Mutti, amministratore delegato dell’azienda.

 “In un momento così complesso, nel venticinquesimo anniversario del nostro premio, abbiamo voluto che l’evento per la consegna del Pomodorino d’Oro fosse uno solo, come una sola, unica, è la nostra filiera. Ora più che mai è importante proseguire e insistere sulla strada della collaborazione, uniti, perché condividiamo tutti lo stesso obiettivo: portare sulle tavole di chi sceglie Mutti il miglior pomodoro possibile”.

Piacenza sul podio

Ad aggiudicarsi il primo posto per il pomodoro tondo è stata l’azienda agricola piacentina Il Giglio di Benzi, di Gabriele Mazzocchi, collaboratrice di Mutti dal 2019 e protagonista negli ultimi anni di un’importante crescita, che l’ha portata dal 25esimo posto del 2020 al primo in soli quattro anni.

Per quanto riguarda le varietà del sud, pomodoro lungo e pomodoro ciliegino, i vincitori sono state rispettivamente le aziende agricole di Gianfranco Anzivino, di Troia (Foggia), e Turco Fortuna, di Lesina (Foggia).

Per il pomodoro datterino, unica delle quattro categorie che vede competere entrambe le filiere, Nord e Sud, ad essere premiata è stata l’azienda agricola di Roberto Brui, di Ferrara.


Fonte: Mutti

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