07 febbraio 2024

Nasce il Paniere zero residui

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L’Insalata dell’Orto e Evergreen Group a lanciano a Fruit Logistica il progetto Paniere Zero Residui

Marco Pacifico, presidente della rete d’imprese Paniere zero residui, e Sara Menin, membro del comitato esecutivo, hanno alzato il sipario sul nuovo marchio: “Si tratta di un contratto di rete tra operatori del settore, un progetto aperto ad altre realtà che, grazie al nuovo brand, ha l’obiettivo di veicolare in distribuzione l’offerta a residuo zero – hanno spiegato – Il consumatore cerca messaggi chiari e immediati, crediamo che il residuo zero sia una risposta valida, che possa promuovere una filiera sempre più sostenibile. Crediamo nella creazione di un nuovo segmento di mercato che raccolga i prodotti ortofrutticoli che al momento della raccolta non hanno trattamenti chimici”.

Il residuo zero piace agli italiani

Negli ultimi cinque anni la percezione dei consumatori verso l’ortofrutta senza residui di prodotti fitosanitari è migliorata, come emerge da una recente indagine del monitor ortofrutta di AgroTer. Pensando al pomodoro, prodotto orticolo di riferimento, potendo scegliere un solo attributo garantito, chi fa la spesa propende nel 27% dei casi per “l’assenza di residui di pesticidi” (era il 22% nel 2018), opzione seconda solo al “gusto in linea con le mie aspettative” (38%) e davanti a provenienza (16%), tracciabilità di filiera (8%) e prezzo più basso a parità di qualità (7%). 

Una garanzia certificata

“Una nuova garanzia certificata da comunicare in modo sinergico al consumatore – proseguono – per questo vogliamo fare squadra in primis tra i produttori, aggregando l’offerta, e poi lavorare assieme alla Gdo per aumentare la visibilità di questi prodotti al consumo. L’aggregazione dell’offerta è fondamentale per la costruzione di un paniere e per avere un impatto sulla Gdo: in questo modo il distributore ha la possibilità di fare una politica commerciale specifica sul residuo zero. Le aziende che fanno parte della rete possono poi lavorare con obiettivi e strumenti comuni, parliamo di un’aggregazione lineare dell’operatività. In Italia il residuo zero è un’autocertificazione che il produttore può fare con l’ente che preferisce, seguendo le indicazioni che l’ente stesso fornisce. Noi come Paniere proponiamo uno step in più. Oltre alla propria certificazione, un’impresa per entrare nel Paniere Zero Residui deve accettare il disciplinare interno, in modo da rendere uniformi gli standard e poter dare al consumatore la certezza di ciò che sta acquistando”.

Cosa c’è nel Paniere

Paniere Zero Residui parte con 14 famiglie di prodotti: pomodoro, cocomero, frutti di bosco, zucca, carota, melone, agrumi (limoni, arance, clementine), radicchio, funghi, finocchio, fiori commestibili, baby leaf, insalate, zucchine. La rete di imprese di Paniere Zero Residui può proporre al retail un’isola dedicata in punto vendita, dove il consumatore possa trovare tutti gli articoli con il brand unico Paniere Zero Residui. Un modo per dare visibilità all’allestimento, trasmettendo il valore di una proposta commerciale innovativa e sostenibile.

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