23 settembre 2021

Nasce la Giornata europea del biologico

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Il 23 settembre diventa ufficialmente la Giornata europea del biologico. È stata firmata oggi a Bruxelles dal Trilogo, Parlamento, Consiglio e Commissione dell'Unione europea, la Dichiarazione congiunta che la istituisce.

Fortemente voluta da Ifoam Organics Europe, la Federazione delle associazioni del biologico a livello europeo, la giornata dedicata al biologico diventa il momento per fare il punto su un settore in grande crescita. In Italia il biologico ha fatto registrare un incremento come superfici coltivate (+ 5,1%), consumi interni (+ 5%) ed export di bio Made in Italy (+ 11%).

L'istituzione della Giornata europea del biologico rientra nelle iniziative previste dal Piano d'azione dell'Ue sul bio, che mette a disposizione di tutti gli Stati membri una serie di strumenti utili per sostenere e promuovere la transizione agroecologica dell'agricoltura europea, incoraggiando ogni Paese a inserire misure a supporto dello sviluppo del biologico nei singoli Piani strategici nazionali della Pac.

FederBio soddisfatta

“La Giornata Europea del Biologico è l'ennesima dimostrazione di quanto l'Ue punti in maniera determinata sul bio. Esprimiamo un plauso a Ifoam Oe che, grazie al costante impegno nella promozione di politiche che indirizzino la transizione agroecologica, ha ottenuto l'istituzione di questo momento dedicato al bio importante per l'intero settore. Chiediamo adesso al nostro Governo un impegno concreto e scelte politiche che investano con decisione nel biologico, a partire dal Piano strategico nazionale della Pac, con l'obiettivo di arrivare entro il 2027 al 30% di superficie coltivata a bio. È inoltre necessario giungere a una veloce e definitiva approvazione della legge nazionale sull'agricoltura biologica che prevede anche l'elaborazione del Piano d'Azione Nazionale sul biologico”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Alleanza Coop: “Così l'Ue elogia il modello italiano”

“La decisione assunta oggi dalle istituzioni europee è il segnalo di un appoggio e un sostegno forte al settore biologico, di cui si riconosce l’importanza, sia dal punto di vista della qualità del cibo che per il contributo alla sostenibilità del sistema agricolo e alla tutela della biodiversità”. Con queste parole Francesco Torriani, coordinatore del settore biologico di Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha commentato l’annuncio del Commissario Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski.

“Il Commissario europeo ha anche elogiato l’Italia per l’organizzazione e il successo del nostro comparto biologico, un elogio che ci spinge e ci motiva a investire ancora in un settore così strategico. Prioritaria importanza – ha concluso il Coordinatore – assumeranno in tal senso le scelte che andranno fatte nell’ambito del Piano Strategico Nazionale della Pac insieme ad un’immediata approvazione alla Camera dei Deputati della legge sul biologico”.

Eu Organic day: Cia, sia di monito per approvazione legge nazionale sul bio

“La prima Giornata europea del biologico (Eu Organic Day) proclamata oggi dalla Commissione Ue nell'ambito del Piano d'azione per lo sviluppo del bio, e con data fissata per ogni 23 settembre, sia di monito per l'approvazione alla Camera della norma sulle Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico“. A dirlo è Cia-Agricoltori italiani che, richiamando l'impegno atteso dal Green Deal Ue, torna a sollecitare, sul testo, l'intervento risolutivo della Camera, visto anche l'ok già ottenuto al Senato.

“Non riusciamo a comprendere – è il commento del presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – perché il Parlamento non calendarizzi questa legge e la approvi in tempi celeri. Se ci dovessero essere necessità di adeguamento si potrebbero poi attivare i canali per le modifiche. Ѐ finito, dunque, il tempo dei dibattiti sterili nel mondo della rappresentanza – torna a ripetere Scanavino – Sulla norma c'è già consenso vastissimo da parte di tutto l'arco costituzionale, con un unico voto contrario in Senato. Il comparto non può rischiare un arretramento, né disattendere gli impegni presi con l'Europa”.

“Di fatto – continua Scanavino – questa Giornata europea arriva a ricordare anche alla politica italiana che la rivoluzione bio è già in atto, e se non vogliamo perdere la partita con competitor europei, sempre più agguerriti, tocca rendere pienamente applicabili i principi dell'agroecologia e consentire al biologico nazionale di continuare a produrre valore per il Paese, recependo le esigenze dei cittadini e in coerenza con le diverse strategie Ue”.

Piena adesione, dunque, di Cia e Anabio, la sua sssociazione per la promozione del biologico, alla Giornata proclamata dall'Ue ma, sottolineano entrambe, occorre che l'Italia dia un segnale forte e concreto ai suoi cittadini come all'Europa che con il “Piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica”, vuole stimolare agricoltori e consumatori, far sì che, entro il 2030, il 25% dei terreni agricoli sia destinato al bio, rispettare le Strategie “Farm to Fork” e “Biodiversity” e agevolare, nel contesto del Green Deal, la transizione verso sistemi alimentari sostenibili.

Secondo Cia e Anabio è chiaro che, senza una legge nazionale sul biologico, l'Italia non potrà fare la sua parte rispetto alle azioni previste da Bruxelles, né contribuire, con onestà e coerenza, alla campagna di sensibilizzazione, tra i 447 milioni di cittadini europei, sui benefici dell'agricoltura bio, come la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo del benessere animale, la resilienza imprenditoriale e un reddito più elevato per i produttori. Si tratta di valori che non interessano soltanto gli agricoltori, ma l'intera catena alimentare ed è opportuno aiutare i consumatori a operare scelte con piena consapevolezza.

Quindi, per Cia e Anabio, occorre ora accelerare e dotare l'Italia di una legge nazionale sul bio, pilastro fondamentale per la costruzione del futuro agricolo del Paese, attualmente, leader del settore in Europa con 80 mila operatori e 2 milioni di ettari coltivati. Il passaggio è cruciale, ancor più perché stretti tra criticità pandemiche e obiettivi green, incentivati dalla nuova Pac e dal Recovery Fund.

Fonte: Federbio, Alleanza Coop e Cia Agricoltori italiani

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