Sono stati spesi in media 94 euro a famiglia per imbandire le tavole del Natale 2017, che quasi nove italiani su dieci (86%) hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia un aumento del 9% della spesa rispetto al 2016. “Per la preparazione casalinga del pasto principale del Natale – continua Coldiretti – è stato stimato un tempo medio di 3,3 ore in media con uno storico ritorno al “fai da te” che non si registrava da oltre cinquanta anni.
Un ritorno al passato determinato però da motivazioni diverse, con gli italiani, soprattutto giovani, che si gratificano ai fornelli, e la cucina e il buon cibo che si affermano tra le nuove generazioni come primarie attività di svago, relax e affermazione personale. Lo show cooking per gli amici si afferma come appuntamento dei momenti di festa e spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, con una tendenza elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine direttamente dai produttori, per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo.
Lo spumante si è confermato come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (90%), mentre il panettone con il 76% ha battuto di misura nelle preferenze il pandoro, fermo al 70%. Ma le tavole si sono arricchite soprattutto dei prodotti regionali tipici della ricorrenza e più gettonati: il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D’Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata’ nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l’insalata di rinforzo in Campania.